La giornata della Terra tra fiori, colori e la poesia della campagna
Oggi, 22 aprile, si celebra la giornata della Terra, dove la strana coppia ha affondato radici per due giorni, approfittando di Pasqua e Pasquetta. In serata è rientrata in città dopo averla lasciata affrontando un esercito mostruoso di macchine che la separava da una profumatissima campagna fiorita, quella all’interno del parco regionale Campo dei fiori nel Varesotto. Ha lavorato la terra, abbandonata un po’ a se stessa durante l’inverno, per prepararla ad accogliere la bella stagione. La terra, in tutte le sfumature di verde, già è macchiata di pennellate impressioniste giallo di ranuncoli di campo, rosa di rododendri, bianco mughetto, viola di lavanda o salvia selvatica? E tra i profumati colori della pittrice genitrice, un solo Narciso si mette in mostra tra il timo selvatico, all’ombra di un ciliegio non ancora fiorito e di un letamaio, fumante gli odori buoni della natura sotto la superficie in cui larve disgustose danno alla vita maggiolini color bronzo su cui ci si può specchiare, tanto luccicano. I gatti prendono il sole sul tetto che scotta, mentre alcuni si precipitano da muretti, forti e sicuri delle loro sette vite. Mentre mamme nidificano architetture perfette per i loro piccoli tra foglie di alloro, calabroni si rubano il profumo dei rododendri rodendo dentro. Persino manichini metafisici si affacciano alla finestra per ammirare quanto la realtà offre. Nemmeno la pioggia distrugge l’incanto di un lago che evapora nebbie sottilissime foriere di lirica malinconia che, al rientro per strade di cemento senza fine, si trasforma in mestizia.