L’alimentazione migliora l’efficacia dei farmaci tumorali
Non conta soltanto per la prevenzione al tumore e ad altre malattie croniche l’alimentazione, ma anche nel rendere più efficaci alcuni farmaci antitumorali. Lo dicono due studi pubblicati sulla rivista Nature, che hanno sfruttato l’influenza di alcuni cibi sul metabolismo, al fine di aumentare gli effetti degli antitumorali. Uno studio ha esaminato un amminoacido di cui sono ricchi fagioli e soia, l’altro ha testato l’effetto della dieta chetogenica, ovvero a basso consumo di carboidrati. L’amminoacido è l’istidina, di cui sono ricchi i legumi ma presente anche in alcuni tipi di carne (vitello), pesci (merluzzo) e formaggi (grana) in commercio pure come integratore, ha reso più efficace un farmaco chemioterapico chiamato metotrexato, usato contro le leucemie ma che può essere estremamente tossico. I ricercatori dell’Istituto Whitehead per la ricerca biomedica a Cambridge, in Massachusetts, hanno scoperto che che un’eccedenza di istidina rende le cellule leucemiche innestate nei topi più sensibili a questo farmaco. In prospettiva, per i ricercatori, “potrebbe rendere possibile usarne a dosi più basse e meno tossiche”.
L’altro studio, condotto dai ricercatori della Columbia University, guidato da Siddhartha Mukherjee, ha esaminato l’influenza dell’ormone dell’insulina nel rendere più efficace un altro gruppo di antitumorali che prendono di mira una proteina chiamata PI3K. Questa proteina aiuta ad alimentare la crescita del tumore ma i farmaci che la prendono a bersaglio mostrano risultati incoerenti negli studi clinici. Hanno pertanto esaminato su topi l’effetto di una dieta a basso contenuto di carboidrati, detta dieta chetogenica, in grado di abbassare l’insulina nel corpo. Hanno così notato come aumenti l’efficacia degli inibitori del PI3K. Entrambe le squadre di ricercatori ora mirano a scoprire se i loro approcci funzionino anche sull’uomo e a determinare quali pazienti siano più propensi a trarre beneficio da eventuali cambiamenti nella dieta.