Come uscire dallo stress da rientro

Valigie da disfare e cambio dell’armadio da fare. Casa da pulire: suderai per questo non per essere sdraiata al sole. Si torna in palestra suda ancora un po’, goditi la caldazza, perché a breve dovrai indossare le scarpe chiuse e dimenticare le infradito. Torneranno a incarnirsi le unghie. I colori accesi che ti permetti con l’estate si spengono, i tessuti si ispessiscono. I locali all’aperto chiudono i dehors. Si torna a lavorare come schiavi della gleba, pure bambini di neanche due anni sono già obbligati alla servitù mai abolita, e ad andare all’asilo all’alba, tutti con la loro divisa come un esercito in marcia per giocare sì, ma anche entrare in quel circuito che segnerà ogni tappa della tua vita in cui devi sempre dimostrare qualcosa a qualcuno che ti giudicherà senza pietà anche se tu vuoi soltanto giocare. No, prima devi studiare, poi, quando sarai più grande verrai incatenato in un posto di lavoro per il resto dei tuoi giorni. Al lavoro mangi fuori, o meglio dentro perché le aree all’aperto sono chiuse con la stagione fredda, spendi una fortuna per ammalarti consumando quanto offre un ristorante, che può farti ammalare, oppure passi la serata a casa, a prepararti il pranzo al sacco. Iniziano i tempi delle vesciche ai piedi, dei raffreddori, delle febbri che vanno e vengono e, dopo la malattia, dei vaccini. Che stress! Io soffro gravemente la sindrome da rientro, e come tanti non riesco a gestire l’ansia della fine delle vacanze. Lo stress è un sistema di protezione, di difesa del nostro corpo, in termini biochimici è una risposta ormonale, sulla quale possiamo agire anche con l’alimentazione giusta, che ci può permettere di contrastare questi periodi po’ più critici!Non tutti ne soffrono: lo shock del ritorno non riguarda tutti e alcune persone tornano alla vita di sempre senza problemi. Altre, invece, si ritrovano a soffrire di piccoli disturbi, come ansia, insonnia, nervosismo, mal di testa e irritabilità – io divento più irritante e irritabile del solito – , ma anche tensioni muscolari, eccesso di sudorazione e tachicardia. Tutto il corpo, insomma, dice no. Oltretutto ancora non sono ripresi i corsi che mi tengono tranquilla e rasserenano: danzaterapia, meditazione e Soul collage. Eppure è possibile avere un ritorno più gentile, cercando di tornare più giorni prima del rientro in ufficio, rientrare con un pacchetto di positività, dopo tutto la vacanza dovrebbe corrispondere a un periodo di riposo e di piacere, dove la mente va arricchita di bellezza, buone idee, nuovi progetti e buoni propositi. Evitare una pausa pranzo frettolosa. Soprattutto, non rimanere davanti al computer. Io da quando sono rientrata non mi ci sono staccata un attimo. E non parliamo del cellulare, o della posta elettronica mai aperta. Soprattutto nei primi giorni del rientro, si fa maggior fatica a concentrarsi e gli occhi si affaticano di più, con il rischio di creare le condizioni perché si scateni a fine giornata un fastidioso mal di testa, tanto ce l’ho tutti i giorni. La pausa pranzo diventa, a maggior ragione, un momento rigenerante, perché, nello stress da rientro, l’alimentazione giusta può dare una mano.
Bisognerebbe inserire nella dieta cibi ricchi di triptofano, un precursore della serotonina, indispensabile per trasmettere gli impulsi nervosi dal cervello e fondamentale nella regolazione dell’umore. Inoltra la seratonina lavora in coppia con la melatonina (anch’essa favorisce il miglioramento del sonno e dell’umore) per regolare i ritmi del sonno. Lo troviamo nei legumi come i fagioli (ricordate che settembre è il mese dei borlotti), nella frutta secca, nei cereali integrali -in modo particolare nel farro, negli spinaci, nelle bietole, nelle zucchine, nelle uova. Anche il cioccolato fondente amaro, contenente cacao almeno all’85%, è una buona fonte di serotonina, ma è una “coccola” con la quale non dobbiamo esagerare.
Anche la vitamina D è importante perché stimola la produzione di serotonina ed è bene che i valori siano mantenuti in un range di normalità (da verificare periodicamente con le analisi del sangue).
Fare attenzione ad alcuni comportamenti che invece inibiscono la produzione di serotonina, come l’eccessivo consumo di caffeina o l’assunzione di cibi raffinati (pane bianco, riso bianco, dolci), che fanno.

Un’ importante strategia che consente di aumentare il livello di serotonina è effettuare un’attività fisica regolare, anche solo una camminata, magari all’aria aperta, per migliorare non solo il benessere fisico, ma anche quello mentale. Io per sfidare lo stress da rientro non sono ancora tornata in palestra per frequentare i corsi serali, ma preferisco fare interminabili camminate all’aperto, finché il tempo regge, risparmio e mi godo la natura. Fare sport significa, infatti, far aumentare il livello di endorfine che vi farà sentire più felici e sereni, a beneficio della mente e del corpo. Canta Nobraino: “Forse, non tutti sanno che/durante gli sforzi fisici intensi e prolungati/il cervello rilascia endorfine/neurotrasmettitori con proprietà simili a quelle della morfina/Il benessere che ne deriva è uno dei fattori che spinge molte persone/ad allenamenti frequenti ed estenuanti”).

Poi è importante fare il pieno di vitamine, sali minerali, enzimi, antiossidanti, con un buon consumo di verdure e frutta.
Importantissima e da non sottovalutare è anche una adeguata idratazione. Una riduzione anche minima (1-2%) dell’assunzione di acqua può portare a problemi di termoregolazione, di diminuzione della concentrazione e del rendimento mentale e fisico ecco perché è consigliata un’assunzione giornaliera di acqua naturale di circa 2 litri (in un adulto sano).
Una volta rientrati dalle ferie, è importante adottare una dieta sana e leggera con un sufficiente apporto di vitamine, sali minerali e liquidi. Evitare condimenti eccessivi che “affaticano” l’apparato digerente e lo stomaco, accentuando i sintomi gastrointestinali che potrebbero presentarsi nella fase di “riadattamento” dopo le vacanze, come gonfiore, stitichezza, acidità di stomaco.
Rientro equivale anche a routine: niente di peggio, Leopardi si agita nella tomba, voi rompetela! Cambiare alcune delle proprie abitudini può aiutare a rientrare al lavoro con rinnovato entusiasmo: ad esempio si può modificare l’orario della sveglia oppure fare una strada diversa per andare al lavoro o cercare nuovi locali in cui trascorrere le pause. Tornare a casa a piedi per lasciarsi tutto stress da rientro e d’altro tipo alle spalle.

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