Prelievo sangue diagnostica il glioblastoma, il tumore più aggressivo al cervello

Nelle ultime settimane la ricerca ha segnato diverse reti contro il tumore al cervello più aggressivo: il glioblastoma. Si tratta anche del cancro al cervello più difficile da trattare, per cui, di conseguenza, scovarlo in anticipo è importante e aiuta nella guarigione. E ora attraverso un prelievo di sangue è possibile diagnosticare il tumore in assoluto più aggressivo per il cervello, il glioblastoma. È la rivista Clinical Cancel Research a dare la notizia, risultato dello studio diretto dall’Abramson Cancer Center dell’Università della Pennsylvania. Attraverso il metodo della biopsia liquida, che permette di misurare la percentuale di Dna tumorale nel sangue, è possibile anche identificare i cambiamenti genetici alla base del tumore e scoprire aspetti che spesso sfuggono alla già utilizzata biopsia invasiva.
Nello studio pilota su 42 pazienti, gli esperti hanno visto che l’esito del prelievo è predittivo della diagnosi del singolo paziente: infatti, le chances di sopravvivenza sono maggiori nei pazienti che presentano meno tracce di DNA libero circolante nel sangue. Lo studio dimostra quindi che integrare i due tipi di biopsia potrebbe portare a scelte terapeutiche più efficaci.
Il glioblastoma, è un tumore aggressivo ed estremamente dannoso per il cervello, e può portare in breve tempo alla morte del paziente. Questo tumore può nascere da più difetti genetici e, di conseguenza, prevede anche diversi trattamenti da eseguire. Generalmente nella classica biopsia invasiva il paziente deve sottoporsi a più interventi a mano a mano che il tumore peggiora e si estende. Oggi grazie allo studio americano è possibile non solo avere una prognosi del paziente ma determinarne le possibilità di sopravvivenza attraverso le analisi di quantità di Dna libero, cioè direttamente circolante, nel sangue. Questo studio ha rivelato la sua enorme utilità perché ha mostrato maggiori chance di sopravvivenza nei pazienti che nelle analisi risultano avere meno tracce di Dna libero circolante nel sangue.

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