Il piano per il fine settimana è Piano City, ma Via Padova è meglio di Milano

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Oltre 300 concerti per pianoforte di tutti i generi musicali in tre giorni. Tutta Milano dal 17 al 18 maggio suona Piano City. Tutti gli eventi sono ad accesso gratuito, alcuni con prenotazione obbligatoria. La strana coppia sabato alle 20.30 ha prenotato alla Galleria d’Arte ModernaPink Floyd Classical Concept, mentre domenica non intende perdere The Brain Piano alla Mediateca Santa Teresa (via Moscova 28, dalle ore 10), che sarà toccata da due giorni di concerti, installazioni interattive e conferenze che indagano il connubio fra l’attività cerebrale e la musica pianistica.

Il concerto per quattro pianoforti e Brain Wave Box vede i musicisti eseguire una partitura originale modulare controllata dalle onde cerebrali del pubblico. Chissà come suona quelle di Lei… Che per affezione al suo quartiere non può non segnalare l’iniziativa per il fine settimana nel polo don Orione, il Cibo non Mente, che rientra nell’ambito di iniziative della tradizionale festa Via Padova è meglio di Milano.

Perché via Padova è meglio di Milano? La due giorni che si tiene ormai da anni a maggio nelle scorsa edizione ha giustificato la sua presunta presunzione, risvegliando gli abitanti di piazza Costantino con del buon jazz, dibattiti, Parole di pane su grandi teli appesi sul naviglio della Martesana.

Niente mercato, come si suole nelle feste di quartiere, ma le facce dei commercianti della via che si affacciano su manifesti multicolori di nazionalità, arti e mestieri. Anche la musica che risuona per le viuzze limitrofe accontenta tutti i gusti.

Si balla. Femmine camice aperte sedute su muretto introducono alla Scuola del Sole del Parco Trotter, che apre le sue strutture pedagogiche, costruite negli anni Venti. L’ex chiesetta biancheggia contro la Quercia rossa dell’America che di fronte verdeggia.

Mano nera si intreccia con mano bianca, occhi disegnati da kajal incorniciati da chador guardano dentro occhi a mandorla. Via Padova è meglio di Milano perché la 56, l’autobus che l’attraversa in tutta la sua lunghezza, non passa mai. E tu la fai a piedi.

 

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