Tumore e alimentazione: cos’è COS2
L’Istituto nazionale dei tumori di Milano recluta nuovi volontari per il progetto COS2, trial randomizzato controllato di dieta e attività fisica nelle portatrici di mutazione BRCA. Una mutazione individuabile tramite test genetico in famiglie in cui si sono verificati almeno due-tre casi di tumore della mammella e/o dell’ovaio in parenti di primo grado e con specifiche modalità di presentazione della patologia, come ad esempio insorgenza in giovane età e/o bilateralità, o – raro, ma possibile – tumore alla mammella in soggetti maschio.
Dagli studi osservazionali è stato rilevato che le portatrici di mutazione BRCA hanno maggior rischio ad ammalarsi di carcinoma mammario e di cancro ovarico, soprattutto in giovane età, tuttavia un considerevole numero di mutate non sviluppa tumori o si ammala in tarda età. Sono da prendere in considerazione numerosi altri fattori.
Il livello di IGF1 (insuline-like growth factor):
Le donne con alto tasso di questo ormone nel sangue si ammalano da 3 a 7 volte in più rispetto a quelle che non sono in trattamento ormonale. Quando c’è un fattore genetico nel tumore alla mammella, l’IGF1 costituisce un fattore ancora più importante nella patologia.
Cosa fa COS2
Il trial mira a una restrizione calorica e proteica moderata associata alla promozione di attività fisica regolare, capaci di ridurre l’IGF1 e gli altri marcatori di resistenza all’insulina nelle portatrici di BRCA.
Attività fisica
COS2 “prescrive” di svolgere attività fisica per almeno 30 minuti tutti i giorni della settimana, anche nella semplice forma di una camminata veloce.
Dieta
Ridurre la risposta glicemica ed insulinemica, oltre alle concentrazioni di IGF1. Si agisce in particolar modo su calorie e proteine, la cui assunzione viene ampiamente ridotta.
COS2 recluta 300 donne di età compresa tra i 18 e i 74 anni affette e non da patologie tumorali al seno o all’ovaio, portatrici di mutazioni BRCA.
E quali sono le raccomandazioni di stile di vita per chi non rientrasse nel target di studio?
EVITARE
- aumento di peso
- bevande zuccherate
- zucchero ed edulcoranti
- carni conservate
LIMITARE
- Cibi ipercalorici
- Carni rosse (attenzione: anche il vitello è ritenuta tale)
- Alcol
- Sale
CONSUMARE QUOTIDIANAMENTE
- Cerali integrali (tutti i cereali raffinati contengono amidi, ossia lunghe catene di zuccheri, mentre sono privati degli altri valori nutrizionali).
Con l’arrivo della stagione calda, preferire quinoa, cuscous e risi dal chicco allungato. - Legumi
- Verdure non amidacee. Ottime sono le crocifere di stagione. D’estate, in assenza di broccoli, è possibile mangiare ravanelli e rucola, della stessa famiglia.
- Frutta (senza esagerare, in quanto contiene naturalmente elevati dosi di zucchero)
Ridurre le proteine significa eliminare latte e carni, preferendo introdurre alimenti verosimiglianti di natura vegetale. E quindi, sostituire il latte e tutti i suoi derivati con il latte di cereali, mentre l’apporto proteico delle carni va garantito dall’assunzione di legumi, che possono essere mangiati a pranzo e cena. Evitare il seitan, eccessivamente proteico.
La soia è ammessa, ma il consumo deve essere limitato e preferibilmente associato ad alghe, che riducono l’effetto IGF1, e assunta nelle sue preparazioni fermentate come miso, latte di soia, tempeh.