Rimini Protokoll attraversa da remoto Milano
Due città italiane e una zona: la k. Dopo il successo dell’anno scorso torna la possibilità di attraversarle dal 17 settembre al 25 ottobre (qui i biglietti). La prima città è Rimini che presta il primo nome al collettivo di fama internazionale, composto da Helgard Haug, Stefan Kaegi (ideatore, sceneggiatore e regista di Remote Milano, codiretto da Jörg Karrenbauer) e Daniel Wetzel, a partire dal 2002 Rimini Protokoll. La seconda è Milano, quella morta, quella neonata intorno a piazza Gae Aulenti e quella vecchia pronta ad accogliere tra le braccia del passato chi sta per morire o è ammalato. Una città da visitare con una guida dispettosamente immortale che da remoto diventa navigatore dittatore di 50 individui che per più di un’ora di viaggio si trasformano in una massa d’acqua che non può vivere la propria singola esistenza. Effetti collaterali? Morire. La foto sulla tomba già c’è. Collettiva, tanto moriamo tutti. Rin-correre la vita, fare gli stupidi davanti ad altre masse che non possono godere della forza del branco perché non telecomandate da un dittatore che si finge amico soltanto per spronarti ad agire come non faresti mai. Recitare il gioco delle parti, quello dello spettatore consapevole perché ha pagato il biglietto, o quello dell’attore non pagato in quanto inconsapevole del suo ruolo. Avere il ballo di Čajkovskij che non passa.
Poi ammalarsi. Fino al calar della sera… Forse perché della fatal quïete è l’immago sì cara, viene, o sera…
Fate con AlimentarMente Remote Milano… Vai: