In Messico riemerge una chiesa del 1540
Per la siccità, a Chiapas, nello stato meridionale del Messico, è riemersa una chiesa vecchia di 400 anni e costruita dai Conquistadores spagnoli. Si tratta di una rovina alta 9 metri, lunga 56 e larga 13. Su due piani, in quello superiore si aprono due archi a tutto sesto che incorniciano il grande portone che si apre centralmente al piano inferiore, in un’architettura giocata su pieni e vuoti. Lesene e semicolonne movimentano la facciata. La zona era stata inondata dal governo nel 1966, per formare la riserva d’acqua Nezahualchoyotl, sul fiume di Grijalva. Da quel momento, la chiesa è riemersa soltanto due volte: nel 2002, quando il livello delle acque scese così tanto che si poté visitare l’interno, e ora nel 2019. L’edificio fu costruito nel 1540 da un gruppo di monaci legato a frate Bartolomè de las Casas.
“Era una chiesa costruita con l’obiettivo che Chiapas potesse essere un grande centro di popolazione, che invece non si realizzò mai”, disse l’architetto Carlo Navarrete che lavorò con autorità messicane su un rapporto sulla struttura.