Tumore allo stomaco: gli agrumi riducono il rischio
Malgrado per il contenuto di poliammine, sia preferibile evitare da parte dei pazienti oncologici il consumo di arance, ma non di agrumi, in genere, uno studio in via di pubblicazione sull’International Journal of Cancer condotto da ricercatori del dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università di Milano e di numerosi altri centri di ricerca in Europa, America e Asia afferma l’associazione fra consumo di agrumi e rischio di tumore dello stomaco (il terzo per mortalità nel mondo e il quinto in Italia). Gli studiosi hanno confrontato i dati di 15 studi su 6.340 pazienti con tumore gastrico con quelli di 14.490 persone non affette da tumore, riscontando che chi mangiava più agrumi presentava un rischio di tumore allo stomaco inferiore del 20% rispetto a chi ne consumava meno. La protezione aumenta proporzionalmente fino ad arrivare a tre porzioni a settimana, per poi rimanere stabile anche con apporti superiori. Sono la vitamina C e i flavanoni, una classe di flavonoidi contenuti principalmente negli agrumi e nei loro succhi, a stabilire questa associazione. Entrambi sono antiossidanti e antinfiammatori. Le arance rosse, dopo i limoni, sono gli agrumi con maggiore contenuto di flavanoni e vitamina C. Seguono i pompelmi, i mandarini e il succo d’arancia – ovviamente non zuccherato.
D’altro canto, gli agrumi, data la loro acidità, possono essere controindicati, in particolare dando ad alcuni problemi di reflusso gastroesofageo, ma l’effetto può variare da una persona all’altra, a seconda del tipo di agrume o di come e quando viene consumato. Un cibo può causare reflusso se assunto poco prima di coricarsi e non dare problemi se consumato in altri momenti. In ogni caso, chi soffre di reflusso non dovrebbe sdraiarsi se non almeno un’ora-un’ora mezzo dopo il pasto.