L’immunoterapia per il trattamento dei tumori testa- collo
L’immunoterapia ha dimostrato la sua efficacia anche contro i tumori testa- collo. Colpiscono soprattutto gola, laringe, naso, seni nasali e bocca e per la maggior parte sono carcinomi a cellule squamose (originano nelle cellule piatte e squamose che costituiscono lo strato sottile superficiale delle strutture della testa e del collo). Le due principali cause che aumentano fortemente il rischio di sviluppare questi tumori includono il consumo di tabacco e di alcol. In particolare, i fumatori accaniti possono sviluppare il cancro alla bocca che è intensamente doloroso. Nel 2019 sono attesi 9.300 nuovi casi di tumore del testa-collo, 7mila tra gli uomini e 2.300 tra le donne. Troppo spesso però le diagnosi avvengono in stadio avanzato, soprattutto per una sottovalutazione dei sintomi, che possono consistere in bruciore o lesioni nel cavo orale, mal di gola, raucedine persistente, deglutizione dolorosa e fastidiosa o gonfiore al collo.
Dopo 10 anni che non si eseguivano progressi terapeutici per questo tipo di neoplasia, lo studio di fase 3 Keynote-048 ha elaborato il nuovo protocollo di cure, i cui risultati conclusivi erano stati presentati lo scorso giugno al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), nel quale pembrolizumab ha dimostrato un aumento statisticamente significativo della sopravvivenza globale rispetto al trattamento standard.
La commissione europea ha approvato pembrolizumab, immunoterapico che risveglia il sistema immunitario contro il cancro come prima terapia per i pazienti cui è diagnosticato in stadio avanzato o recidivanti e inoperabili. Il farmaco potrà essere somministrato in prima linea – in monoterapia o in combinazione con la chemioterapia contenente platino e 5-fluorouracile – nei casi in cui il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC) esprima uno specifico marcatore, PD-L1.