Lavoratori ‘nuovi’ per la festa del 1° Maggio sotto emergenza Covid

Degli effetti della pandemia il mondo del lavoro è quello che più ne ha risentito. Perché il ciclo scolastico si chiude facendoci credere nell’abolizione della servitù della gleba che, invece, ha soltanto adattato i suoi connotati alla contemporaneità. E se prima si stava chini sui campi dall’alba al tramonto, oggi si sta oschi sbarrati, schiena cifotica, davanti al computer dalla mattina alla sera, da settembre ad agosto. Perché se prima c’era la decima, oggi c’è l’Imu.
Tuttavia questa volta, la crisi sanitaria mondiale sta modificando davvero lo scenario economico globale. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (UNCTAD) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) hanno lanciato l’allarme sull’impatto del coronavirus sull’economia mondiale.
Si pensi che, secondo le ultime stime dell’OCSE, che all’inizio della crisi aveva previsto una riduzione della crescita mondiale di mezzo punto, ha invece dovuto rilevare che ogni mese di ulteriore misura di contenimento comporta una perdita annuale di due punti percentuali di PIL e l’effetto del lockdown finirà per influenzare direttamente i settori che rappresentano fino a un terzo del PIL delle principali economie.
Il solo settore turistico deve far fronte a un calo della produzione tra il 50% e il 70%.
Ecco nel passato non esisteva la sicurezza sul lavoro. Ora c’è per garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro.e deve fare i conti con l’emergenza covid-19.
E non poteva esssere altrimenti, Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno dedicato il Primo Maggio di quest’anno alla sicurezza nei luoghi di lavoro, con lo slogan ‘Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro’.
E i padroni sono stati costretti a capire, con la fase1 che lo smart working, pur rallentando il controllo sul lavoratore non implica una produzione minore. È stato accolto talmente favorevolmente che un gruppo di esperti retto da Vittorio Colao, guida della task force che ha l’incarico di far ripartire il Paese, crede che il telelavoro dovrebbe essere obbligatorio per le grandi aziende. Negli altri casi, sarebbero i lavoratori a scegliere. Certo si scatenerebbe un effettodomino che modificherebbe completamente la faccia del mondo del lavoro e della società.

Ma passiamo alla festa del Lavoro, che solo a nominarla, tutti pensano al concerto del Primo maggio, che quest’anno non si terrà per l’impossibilità a mantenere le distanze di sicurezza, quindi niente diretta su Raitre.

Sarà una Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici decisamente insolita e inedita nelle modalità di celebrazione: in pieno lockdown, a tre giorni dall’avvio della fase 2.

I sindacati, invece, con modalità diverse dal discorso in piazza, ci saranno: durante tutta la mattinata sarà attiva la diretta Facebook sulle pagine social delle organizzazioni sindacali. Credo che fondamentale sarà confortare soprattutto la parte più debole della società, lavoratori, disoccupati, pensionati con modeste pensioni, piccoli commercianti e artigiani, cittadini e immigrati che già vivono in miseria, i quali stanno vivendo più drammaticamente il peggioramento delle condizioni materiali di vita. E poi un grazie sincero a chi lavora nel settore sanitario.

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