Il 1° novembre è la Giornata mondiale del veganismo
Oggi, primo novembre è la Giornata mondiale del veganismo. Denominazione risalente al 1944, quando Donald Watson fondò a Londra la prima società vegana con il nome di Vegan Society.
La dieta che dovremmo seguire noi pazienti oncologici è quella macrobiotica, di base vegana, pur ammettendo due volte alla settimana il consumo di pesce fresco, specialmente pesce azzurro perché di taglia piccola e, quindi, meno contaminato dal mercurio. E anche le uova potrebbero essere consumate due volte alla settimana. D’altro canto la dieta macrobiotica è molto più intransigente nei confronti degli zuccheri e dei dolcificanti: tutti proibiti, a eccezione dei malti.
Tuttavia, una dieta integralmente vegana non è da escludere, specialmente per chi fa del consumo di carne e derivati animali una questiona etica. Perché – come osservò il fondatore della denominazione: “Possiamo vedere abbastanza chiaramente che la nostra civiltà attuale è costruita sullo sfruttamento degli animali, proprio come le civiltà del passato sono state costruite sullo sfruttamento degli schiavi, e crediamo che il destino spirituale dell’uomo sia tale che col tempo vedrà con orrore l’idea che gli uomini una volta si nutrivano dei prodotti del corpo degli animali“.
Watson nella fattoria dello zio s’avvide di quanto ogni animale della fattoria dello zio fosse prezioso, motivo per cui già a 14 anni scelse di diventare vegetariano e e non mangiò mai più carne fino al giorno della sua morte, avvenuta a 95 anni (alla faccia di chi sostiene che con una dieta veg si impoverisca l’organismo di nutrienti essenziali): “Ero circondato da animali interessanti. Tutti davano qualcosa: il cavallo della fattoria tirava l’aratro, il cavallo più leggero tirava la trappola, le mucche davano latte, le galline davano uova e il galletto era un’utile “sveglia” – non me ne rendevo conto in quel momento, ma aveva anche un’altra funzione. Le pecore davano lana. Non riuscivo mai a capire cosa davano i maiali, ma sembravano creature così amichevoli – sempre felici di vedermi”. Fu nel 1944 che Watson escluse dalla propria dieta anche i derivati animali, fondando di fatto il concetto moderno di veganismo: “Il veganismo è un modo di vivere che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali per il cibo, l’abbigliamento o qualsiasi altro scopo. Per estensione, promuove lo sviluppo e l’uso di alternative animal-free a beneficio degli animali, dell’uomo e dell’ambiente. In termini dietetici si denota la pratica di rinunciare a tutti i prodotti derivati in tutto o in parte da animali”.