Il sale abbassa le difese immunitarie
Meno sale più difese immunitarie, immunodepressione che mai – ma ancora di più in questo periodo dov’è alto il rischio di diffusione del contagio da covid-19, soprattutto per gli immunodepressi – . Uno studio dei ricercatori dell’ospedale universitario di Bonn, in Germania, pubblicato su Science Translational Medicine, condotto su modelli animali e volontari umani (Dieci donne e uomini, di età compresa tra i 20 e i 50 anni), dimostra che il consumo di una quantità di cibo corrispondente a due pasti al fast food comporta ripercussioni significative sulle difese dell’organismo, oltre che, come noto, sulla pressione sanguigna. Gli animali sono stati sottoposti a una dieta con alti livelli di sale, e poi infettati con i batteri Escherichia coli nel tratto urinario e Listeria a livello sistemico, cioè di tutto l’organismo. I topi con listeriosi hanno accumulato, nella milza e nel fegato, concentrazioni di batteri da 100 a 1.000 volte superiori a quelle ritenute normali, a riprova del fatto che il sistema immunitario non è riuscito a contrastare la replicazione dei batteri. Inoltre, tutti hanno impiegato più tempo a guarire dalle infezioni. I volontari umani hanno consumato per sette giorni sei grammi di sale (in tre pastiglie) in aggiunta a quello assunto normalmente, cioè a una quantità giornaliera pari a quella contenuta in due pasti classici da fast food (patatine fritte e hamburger). Il loro sangue (o, per meglio dire, il plasma) è stato messo a contatto con degli agenti patogeni, allo scopo di verificare la capacità di reazione dei granulociti, che si sono rivelati deboli e meno efficienti rispetto a quelli isolati dalle stesse persone prima dell’assunzione delle pastiglie. I granulociti sono elementi cruciali del sistema immunitario, perché, come i macrofagi, sono cellule spazzine dell’organismo, con un ruolo di primo piano nella battaglia contro i patogeni. Oltre a questo, i glucocorticoidi naturali (sostanze dotate di una potente attività antinfiammatoria e immunosoppressiva) sono risultati più alti. Tuttavia, non è ancora chiara l’associazione tra cloruro di sodio al sistema immunitario, e , in questo studio, non è stato condotto alcun test sugli agenti virali.
L’importante è consumare poco sale, attenendosi alla dose suggerita dall’Oms, che l’ha fissata a 5 grammi al giorno (equivalenti a circa un cucchiaino da tè raso).