L’ABC delle vitamine

Il termine vitamina identifica delle sostanze organiche indispensabili per la vita che devono necessariamente essere introdotte con la dieta poiché l’organismo non è in grado di sintetizzarle

Le vitamine aiutano a proteggere la salute, grazie alla presenza di sostanze antiossidanti, come la vitamina C, importante anche per la sintesi del collagene, la vitamina A e la vitamina E sono le nostre alleate della salute della pelle.
La vitamina K è importante per la coagulazione e quelle del gruppo B per il buon funzionamento dell’organismo.

La vitamina D non è da considerarsi una vitamina in senso stretto, proprio perché non rientra nella definizione di vitamina, essendo principalmente sintetizzata tramite l’esposizione ai raggi del sole e in condizioni normali non è necessario assumerne anche attraverso l’alimentazione per raggiungere una concentrazione adeguata.

La vitamina D è più correttamente un pre-ormone, che ha il compito principale di regolare il metabolismo del calcio e del fosforo. L’apporto alimentare garantisce solo il 10-15% del fabbisogno di vitamina D, mentre la maggior parte è sintetizzata dall’organismo tramite sintesi cutanea.

Negli ultimi anni, inoltre, diversi studi hanno evidenziato come la vitamina D, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute scheletrica, sia implicata in un grande numero di funzioni fisiologiche extra-scheletriche.
Alcune ricerche hanno, inoltre, dimostrato che la carenza di vitamina D può indurre un aumento della permeabilità della barriera intestinale favorendo una condizione potenzialmente molto pericolosa nota come Leaky Gut Syndrome o sindrome dell’intestino gocciolante.
Tale condizione favorisce la traslocazione di endotossine nel torrente ematico (endotossiemia) con conseguente attivazione della risposta infiammatoria e immunitaria.

Dunque, la carenza di vitamina D può comportare effetti molto negativi per la nostra salute.  Oltretutto tale carenza non presenta sintomatologia manifesta, per cui la diagnosi avviene principalmente tramite esami del sangue. Normalmente, i valori adeguati di vitamina D sono compresi tra i 30 e i 100 ng/ml: si considera quindi insufficienza un valore tra 20 e 30, carenza un valore al di sotto di 20 e grave carenza per valori inferiori a 10. D’altro canto, se si supera la soglia dei 100 mg/ml si verifica un eccesso di vitamina D, che può comportare anche intossicazione. Si tratta tuttavia di una condizione molto rara, che non può in alcun modo verificarsi in seguito a un’esposizione costante ai raggi solari, mentre può essere provocata da un utilizzo scorretto degli integratori. A Milano non si vede sole da settimane e per lunghi periodi dell’anno – soprattutto da novembre a febbraio, infatti, la mia vitamina D è sempre carente e assumo quotidianamente integratore.

La vitamina E è quella più carente di attenzioni, perché poco si conosce, ma anche nel sangue a livello mondiale è stato riscontrato un consumo medio al di sotto delle raccomandazioni.
Le organizzazioni governative di tutto il mondo raccomandano mediamente che gli adulti consumino da 7 a 15 mg di vitamina E al giorno. Viene accumulata nel fegato e non è dunque necessario assumerla con regolarità, attraverso i cibi. Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario.

È presente negli alimenti, soprattutto nei frutti oleosi (come olive, arachidi, mais) e nei semi di grano. La si trova anche nei cereali, nelle noci e nelle verdure a foglia verde. La vitamina E è sensibile al calore e alla luce, quindi tende a degradarsi in presenza di alte temperature.

La vitamina E ha importanti qualità anticancro grazie alla sua potente azione antiossidante che le permette di proteggere le membrane cellulari. Ma questa vitamina assume un ruolo importante anche in relazione alle patologie di origine cardiovascolare, visto che è in grado di ridurre i processi di aggregazione delle piastrine, con conseguente riduzione di emboli, placche e trombi nelle arterie. La vitamina E è inoltre un anticoagulante prezioso perché previene la coagulazione non desiderata del sangue senza impedire la normale coagulazione richiesta in caso di ferite, utile a fermare un’emorragia. Infine la vitamina E consente di ridurre il rischio cardiovascolare grazie al fatto che con la sua azione aumenta il livello del cosiddetto colesterolo buono.

In caso di carenze vitamine, laddove possibile, integrare sempre attraverso il consumo di alimenti specifici, mantenendo il più possibile inalterate queste preziose sostanze degli alimenti preferendo cotture veloci e delicate, come ad esempio la cottura a vapore. Altrimenti chiedere al medico integratori, senza mai cedere alle mode del momento.

Insomma, le vitamine sono vitamaxi: la loro carenza può causare gravi malattie, come scorbuto, osteoporosi, cancro, malattie cardiovascolari.

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