Pizza patrimonio dell’umanità
È troppo buona, per questo l’ho eletta a mio sgarro più frequente (quasi bisettimanale, non troppo, dai!). Parlo della pizza margherita. Quella napoletana è stata riconosciuta appena riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità, dopo che dal consiglio dell’Unesco riunito a Jeju, nella Corea del Sud, è arrivato il voto unanime a favore della pizza napoletana (cosa non scontata, perché dei 24 commissari a dover votare, c’erano solo due europei, uno di Cipro e uno austriaco).
Perché fare il pizzaiolo è un’arte e ora questo antico mestiere è riconosciuto patrimonio dell’umanità”.
Napoli festeggia, mentre l’ufficialità arriverà il 9 dicembre. Già nel 2010 il nostro paese era entrato nell’Unesco per il suo patrimonio culinario con la dieta mediterranea. Io la pizza la mangio con la mia amica Raffa da Amami a Milano (perché io la pizza la amo), con impasto di miglio, senza lievito, per sgarrare con intelligenza, sopra pomodoro e mozzarella (e qui non ci sono scuse). Lei sceglie l’impasto Senatore Cappelli. Quando ci vediamo, lo facciamo davanti a quella pizza a forma di foglia gigante, che siamo felici di divorare.