Il biologico si impenna in Italia

© Nielsen

Che comprare biologico sia meglio o comunque piaccia di più non ce lo dice soltanto la campagna #ipesticididentrodinoi, ma  lo dicono pure i dati rilevati da Nielsen in Italia, dove il settore del biologico continua il suo trend positivo, arrivando a valere il 3,4% delle vendite totali dell’alimentare (confezionato, bevande, freddo, fresco, pets). Secondo i dati forniti da Nielsen, nei supermercati le vendite di referenze bio sono cresciute del +21,9% e negli ipermercati addirittura del +29,3% in più rispetto allo scorso anno.

Questa impennata del bio è stata garantita da un’offerta sempre più ampia dei prodotti a marchio del supermercato, mentre un ruolo importante lo giocano le promozioni, con un aumento dell’intensità nei punti vendita. E da un incremento della domanda. 20,5 milioni di famiglie che hanno acquistato almeno un prodotto biologico durante l’anno (un milione in più rispetto al 2016), di queste il 25,1% (5,2 milioni) comperano bio almeno una volta a settimana, realizzando il 76,2% degli acquisti. Nielsen ha delineato il profilo del consumatore tipo. Si tratta principalmente di famiglie del Nord Italia, formate da 3/4 componenti, con una fascia d’età dai 35 ai 54 anni, con un reddito vicino o superiore alla media. Mentre tra gli indici più bassi troviamo le famiglie del Sud Italia, con componenti oltre i 65 anni e con reddito sotto la media.

L’analisi Nielsen ha analizzato anche i prezzi degli alimenti di 20 categorie, rilevando una certa differenza: i prodotti bio costano generalmente di più di quelli convenzionali. Fanno eccezione le referenze legate alla salute e alle intolleranze, che hanno dei livelli di prezzo già abbastanza elevati, come le gallette di riso, i cibi di soia, le bevande alla soia e i prodotti senza glutine.

E poi è stata favorita dal calo dei prezzi di alcuni prodotti, come uova, olio extravergine, frutta secca, la farina e la pasta. Mentre i rincari più elevati si rilevano su verdura e frutta fresca confezionata, i cibi di soia, gli alimenti aproteici senza glutine (come pane, pasta, biscotti, prodotti da forno e simili) e le creme spalmabili.

 

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