Inquinamento idrico per tutto lo stivale
Quando ho trascorso le vacanze in Campania, non sono riuscita a fare un bagno perché l’acqua e le spiagge erano vere e proprie discariche. Ormai sono passati decenni e spero la situazione sia cambiata e invece sono incappata in queste affermazioni dell’oncologo Marfella: “Laddove io ho dei territori inquinati, ho delle persone ammalate. Non vi sorprendete di questo paragone con la Terra dei fuochi, perché Terra dei fuochi è notoriamente un problema più recente, come si vede rispetto all’inquinamento industriale, che è molto antico in alcuni punti di questi territori, ma soprattutto mettiamo Terra dei fuochi per quello che è: non è il punto di maggiore danno sanitario sul piano del disastro ambientale. Terra dei fuochi è il primo punto in Italia dove le persone maggiormente danneggiate da un disastro ambientale si sono ribellate e svegliate”. Poi i numeri impressionanti: “Ci sono 165 casi ad Avellino per milione di abitanti rispetto ai 164 di Napoli – e quindi Terra dei fuochi – rispetto ai 128 di Benevento”. E la drammatica chiosa: “Di questo passo, senza un’inversione di rotta sull’inquinamento ambientale a partire dalle emissioni nocive nell’arai – ha aggiunto Marfella – rischiamo di avvelenare il vostro vero tesoro: l’acqua”.
E risalendo la nostra Penisola la situazione non migliora. Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha rilevato che 193 comuni lombardi con 237 punti superano i limiti di pesticidi presenti nelle acque. Segno, scrive l’Ispra, di «un’ampia diffusione della contaminazione» che nella pianura padano-veneta è più accentuata. Il primo colpevole della contaminazione è di nuovo lui: il glifosate, un erbicida impiegato sia su colture arboree che erbacee, anche per usi non agricoli su aree industriali, civili, argini e lungo strade e ferrovie. L’Oms l’ha bollato come sostanza probabilmente cancerogena, mentre l’Efsa, agenzia europea finanziata dall’Unione europea che opera in modo indipendente dalla Commissione europea, in un dossier, definiva improbabile il rapporto tra l’erbicida e i tumori. “La presenza dei pesticidi va tenuta sotto controllo continuamente — spiega Pietro Paris, ingegnere dell’Ispra e coordinatore del rapporto — perché l’uomo può assimilare sostanze chimiche pericolose attraverso gli alimenti e l’acqua, ma anche attraverso le vie respiratorie e la pelle”. Ma soltanto Lombardia e Toscana monitorano la presenza di pesticidi nelle acque. E la Lombardia non monitora la presenza di altri tipi di pesticidi, come l’imidacloprid, insetticida che non viene spruzzato, ma immesso direttamente nei terreni rimanendo così nel ciclo di vita della pianta e andando a impattare sulla vita degli insetti impollinatori come le api. L’imidacloprid è uno degli insetticidi più rintracciati nelle acque italiane e potrebbe essere in parte responsabile della moria di oltre un milione api che si è verificata nel 2015 a Voghera, in provincia di Pavia. In vista delle vacanze, parleremo della salute dei mari.