A Mestre, interventi d’avanguardia in ospedale
Ricordo Mestre come una città orribile. Forse per errore, forse perché l’ho usata come “scalo” opportunistico per raggiungere una vicina troppo bella per non mettere in ombra chi le sta attorno. Forse perché in quel viaggio la mia testa non era riuscita a comprendere cosa pensava veramente quella che le stava accanto. Ricordo una piazza, un parcheggio, un vialone percorso da autobus attratti dalla vicina ammaliante. Stamattina mi alzo presto, inizio a scrivere e a leggere, come d’abitudine. Prima leggo il titolo: “Operato al tumore al cervello da sveglio, all’Angelo specialisti da tutta Italia”, poi il nome della testata per capire se la fonte è attendibile: «Venezia Today», sorrido per l’accostamento tra una delle città italiane più famose nel mondo e il termine inglese. Poi cerco nell’articolo, le Five Ws: who, what, when, where, why… So che, come ogni puntata dei Simpson, non si capisce mai dove voglio andare a parare, ma subito anticipo che questa non è una lezione di inglese, tanto meno di giornalismo. Non so nemmeno io cosa sia, tant’è che attribuire una categoria al pezzo sarà dura impresa, ancora più ardua se pensate alle categorie su cui gioca AlimentarMente. Chiuse parentesi [(meno ne apriamo in un pezzo giornalistico, meglio è), ma questo è un blog che prova gusto a prendere in giro le regole giornalistiche], passiamo al fatto:
- who₌chi: l’équipe multidisciplinare, coordinata da Franco Guida, primario di Neurochirurgia e da Rocco Quatrale, primario di Neurologia, le cui opere (o meglio operazioni) sono stata seguite da 80 specialisti provenienti da tutta Italia
- what₌cosa: gli specialisti hanno guardato l’équipe eseguire due interventi neurochirurgici, uno su un paziente di 55 anni operato da sveglio, e sottoposto semplicemente ad anestesia locale sulla cute per rimuovere un cancro cerebrale, l’altro operato alla colonna vertebrale
- when₌quando: giovedì 5 e venerdì 6 giugno
- where₌dove: all’ospedale dell’Angelo di Mestre
- why₌perché: per confrontarsi e sperimentare la corretta pianificazione e la corretta esecuzione dell’atto chirurgico sul tumore, pianificazione ed esecuzione che insieme consentono non solo di portare a buon fine l’intervento, ma anche di prevenire eventuali danni, spesso irreversibili alle strutture nervose.
E quindi? Quindi alla prima lettura ho pensato che Mestre è una brutta città dotata di un ospedale all’avanguardia, che avrebbe potuto fare a me quello che ha fatto a un paziente di 55 anni. Ma meglio lo abbia fatto a lui che a me. Poi questo ospedale all’avanguardia l’ho immaginato brutto e decadente, come il ricordo che ho di quella città. Ho fatto la ricerca su google immagini, ho visto un iceberg di vetro alla deriva dalla laguna veneziana in cerca di approdo in una terra lontana che pare la sua periferia, per quanto è brutta, e che è Mestre… E quello specchio riflettente all’esterno l’avanguardia dell’interno ho pensato meritasse la categoria Arte di arrangiarsi-sottocategoria arte. Ma continuando a ragionarci su, mi è venuta in mente quella sezione che per mancanza di tempo e di attenzione ha bisogno di contenere qualcosa e dunque? Abbiamo fatto un giro Fai da te a Mestre con questo articolo? No Alpitour, Sì Alpinismo e tour.