Telecronaca di Italia-Inghilterra
Telecronaca nel senso etimologico del termine: cronaca da lontano. Non nello spazio, ma nello spazio e nel tempo. Lo avevo detto che dei mondiali non me ne frega niente, ma avevo anche aggiunto che vederli sarebbe stato inevitabile. Io alla fine li ho visti così… Domenica mattina, sveglia ore 7, tv (di un altro) sul muto per non disturbare i vicini. Tg5 – ci tengo a precisare che il canale di informazione non l’ho scelto io – leggo il risultato e un titolo imbarazzante del tipo Balotelli raddoppia l’Italia. Perdonate la mancata precisazione del riferimento, ma la mia memoria già labile, cerca di riservarsi ricordi migliori e, l’Italia che raddoppia i confini nazionali per il calciatore conquistatore è davvero troppo. Ricordo invece molto bene l’11 settembre 2001. Ero in Portogallo e cercavo disperatamente un giornale italiano per capire fino in fondo cosa avevo visto sugli schermi di una rosticceria, mentre mi rimpinzavo di patatine. C’era solo la Gazzetta… “Sai ci chiedono solo questa”: grazie Italia, per la colta figura all’estero. Ma senza divagare oltre, riapprodo al servizio del tg5. Raccontarvelo è semplicissimo: pensate a tutti i servizi post vittoria di una partita importante, anche diversa dalla finale di Coppa del mondo, e vedrete comparire facce di deficienti che ridono e gridano contro la telecamera. Ricordo qualche anno fa un servizio di Studio Aperto (inutile precisare che nemmeno questo canale di informazione avevo scelto io) sul caldo torrido arrivato a Milano fuori stagione. Il giorno dopo, si scatena il tempaccio, poi di nuovo torna il caldo e riappioppano identico il servizione, che poi è il medesimo in onda su tutti i canali in tutti i tempi: non uscite nelle ore più calde, bevete tanto, già qualcuno fa i primi bagni al mare. In quello della vittoria di una partita o finale di calcio è poi fondamentale piazzare tra le grida dei tifosi l’intervista a donzelle che tirano fuori le palle e attraverso il labiale si odono starnazzare Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.