The storm makers vince il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina

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Lei

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La 25ma edizione del Festival del cinema africano la vince Guillaume Suon con The Storm Makers. La strana coppia voleva vedere Sugar Blues diretto da Andrea Culková – a dir la verità – ma Lei, sempre distratta, ha sbagliato a leggere in quale cinema lo davano e Lui ha sbagliato ancora di più a fidarsi di Lei. Sugar blues racconta la storia di una donna alla quale viene diagnosticato il diabete gestazionale. La protagonista cerca dunque prodotti che non contengano zucchero. Li troverà? Anche noi ci abbiamo provato e l’impresa ha portato al reperimento di un solo prodotto. Gli altri ce li prepariamo da soli! Insomma alla fine, ci vediamo il film vincitore del regista cambogiano. Più che un film, un documentario che racconta la storia di Aya venduta dalla madre all’agenzia di reclutamento di Pou Huy, in Cambogia. La giovane ottiene come lavoro prima la schiavizzazione, da cui scappa, ma viene stuprata. Rimasta incinta e disumanizzata da quanto le è accaduto, Aya torna al villaggio, dove la madre Ming Dy ricopre di odio la figlia e il suo piccolo, per essere tornati a pesare sull’economia familiare.

spoiler!

Allora Ming decide di diventare anche lei una storm maker, ossia una trafficante di ragazzi del villaggio.
Il festival ha raccolto 60 titoli in 7 sezioni, selezionati tra più di 800 film visionati. 30 prime nazionali, 3 prime europee e una prima mondiale.

Lungometraggio che dovrebbe tirare fuori dallo schermo Matteo Salvini e i suoi simili, per metterli davanti a imparare perché il razzismo fa schifo.

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