Burocrazia versus tumore vince burocrazia

Quando burocrazia e malattia si incontrano/scontrano vincono gli imbecilli, inutile specificare che si tratta cioè dei primi. Alle carte bollate non interessa nulla se sei immunodepresso e non puoi stare in luoghi pubblici affollati, tantomeno se da due mesi sei ricoverato in ospedale, e poi perché  vuoi il pass per l’auto se non puoi  uscire? Pappapero. È questo il caso di un bambino affetto da leucemia mieloide, che a Bologna si è visto negare il pass dell’automobile perché prima i genitori devono portare il bambino davanti a un medico legale della mutua. Il medico dell’Inps ha già attestato l’invalidità al 100% del bambino, ma questo non basta: deve fare un’altra visita. Ed è inutile controbattere: non ci arrivano.
Quando mi è scaduta la carta di identità ho portato le fototessere con me acconciata con una fascetta che copriva il taglio delle operazioni e i capelli cresciuti sopra in modo irregolare. All’impiegata comunale non è interessato nulla: così non ero identificabile, la legge prescrive di non indossare copricapo alcuno. Glielo spiego, ma non ce la fa, è troppo difficile per la signora capire che voglio apparire in ordine nella fotografia. Alla fine esco, mi tolgo la fascetta e faccio gli autoscatti al supermercato di fronte al Comune. Torno e mi rinnova il documento in cui sembra che ho una cresta di gallo, ma sono identificabile. Che fare? Non ce la fanno. Non ci arrivano.

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