Sigarette: un nuovo aumento per abbattere la mortalità da tumore
Sconfiggere il tabagismo aumentando il prezzo delle sigarette è una proposta che ho sempre ritenuto crudele: prima ti rendono dipendente, poi ti disintossicano facendotela pagare cara. Meglio smettere per limonare…
Non concordano con me gli oncologi europei che hanno discusso di “fumo e incidenza dei tumori” in un Congresso della Società scientifica a Copenaghen. I congressisti hanno discusso sull’eventualità di apporre una sorta di tassa sulle sigarette, auspicando un aumento del costo delle bionde che da un lato, potrebbe dissuadere da fumare, dall’altro consentirebbe di costituire fondo di 500 milioni di euro da destinare alle nuove terapie anticancro. Aumentare di un centesimo il prezzo di ogni sigaretta vendita, permetterebbe di recuperare più di 700 milioni di euro ogni anno. E guadagnare in salute, parola anche del Codice europeo anticancro.
Insomma, combattere il cancro con una delle sue cause scatenanti. Secondo Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica: “Secondo l’American Cancer Society, il consumo di tabacco è responsabile ogni anno di circa il 30% di tutte le morti. In Italia questa stima corrisponde a più di 180mila decessi annui evitabili, dovuti a tumori, malattie cardiovascolari e dell’apparato respiratorio. È importante sottolineare che smettere di fumare riduce, dopo 5 anni, del 50% il rischio di sviluppare tumori del cavo orale, dell’esofago e della vescica e, dopo 10 anni, si riduce la probabilità di avere una diagnosi di cancro del polmone. Proprio quest’ultima è la neoplasia che risente di più del vizio. La probabilità di svilupparla aumenta di 14 volte nei tabagisti rispetto ai non fumatori e fino a 20 volte nelle persone che consumano oltre 20 sigarette al giorno”. Le vittime del fumo sono 6 milioni a livello mondiale, nel nostro paese, di un numero di decessi correlati che ammonta a 49 mila per tumori, a 23 mila per malattie cardiovascolari, a 21 mila per patologie respiratorie.