Il 30% dei tumori riconducibile alla cattiva alimentazione
Quando mi hanno diagnosticato il tumore al cervello, a tutti gli oncologi che mi hanno visitato, ho chiesto se avessi dovuto seguire un regime alimentare particolare e tutti mi hanno risposto che non era necessario. Soltanto la neurochirurgo che mi ha operata mi ha consigliato di rivolgermi al dottor Franco Berrino, la cui dieta suo marito cardiologo suggeriva ai pazienti. Detto fatto.
Ora c’è stato un incontro a palazzo Ferri-Mazzeo promosso dall’avvocato Lorenzo Mazzeo per la presentazione del libro “La Cucina Salvavita” dell’oncologo Cesare Gridelli, a noi già noto, nel quale il centro del dibattito ruotava intorno alla percentuale del 30% dei tumori ricondotta alla cattiva alimentazione.
Mette subito le cose in chiaro Cesare Gridelli con il suo intervento in cui specifica, parlando di prevenzione alimentare:
conoscenze scientifiche collegano il 30% tumori ad un’alimentazione non corretta. Dobbiamo essere consapevoli di cosa mangiamo, come lo cuciniamo e quali alimenti aiutano a prevenire il cancro.”
ha spiegato l’oncologo indicando il tipo di alimentazione da evitare, o “troppe carni rosse e insaccati, beviamo troppo alcol, mangiamo con troppo sale. Occasionalmente va bene tutto, ma in Irpinia soprattutto si fa un grande utilizzo di cucina alla brace, la grigliata. Il nero che si forma è una sostanza cancerogena. Stessa cosa per la frittura“. Evitare l’abuso di questi alimenti favorendo la dieta mediterranea “mangiando fibre e verdura. In broccoli e cipolle ci sono degli antitumorali. In Canada stanno sperimentando con estratto di carciofi una cura per il mesotelioma pleurico”.
Poi è intervenuto il sottosegretario all’istruzione Vito De Filippo sottolineando l’importanza della prevenzione e della sua comunicazione: “la divulgazione scientifica è complessa. Serve destrezza e qualità comunicativa ben realizzata nel libro di Gridelli che si colloca nella memorabile discussione sul tema della prevenzione. Argomento straordinario perché beneficia in termini di sostenibilità del sistema sanitario. Ed in questo caso possiamo fare bene alla nostra salute, ma con la dieta mediterranea, fare bene anche allo spirito identitario“. L’esponente del governo Gentiloni invita a fare di più “la prevenzione è più un luogo di citazione che di azione”.