Più vitamina D meno rischio di cancro
Che la vitamina D sia all’avamposto contro il cancro e altre malattie, come quelle cardiovascolari o psichiche, ve lo abbiamo già spiegato, parlando di come assumerla in modo sicuro, ma adesso è arrivato un nuovo studio a confermarlo. I ricercatori dell’University of California San Diego, in collaborazione con Creighton University, Medical University of South Carolina e GrassrootsHealth (organizzazione non profit che promuove la ricerca sulla vitamina D e i suoi benefici terapeutici) hanno condotto uno studio che suggerisce che livelli più alti di vitamina D sono associati ad un rischio ridotto di cancro al seno. I ricercatori hanno identificato il livello minimo di 25-idrossivitamina D nel sangue in 60 nanogrammi al millilitro, molto più alta dei 20 ng/ml raccomandati nel 2010. Molte istituzioni del settore richiedono livelli minimi più alti, intorno ai 50 ng/ml, ma la questione è ancora oggetto di discussione.
Non esistono parametri assoluti: i livelli minimi di concentrazione di vitamina D nel sangue raccomandati dall’Institute of Medicine statunitense sono di 20 nanomoli/litro, ma la maggior parte degli esperti consiglia di non scendere sotto i 30, e altri suggeriscono che si possa già parlare di quantità insufficiente sotto i 50. In genere, per assicurarsi l’apporto necessario, è sufficiente trascorrere più tempo all’aria aperta, abitudine che non hanno neonati e anziani.
“Abbiamo scoperto – spiega Cedric F. Garland, principale ricercatore dello studio – che le partecipanti che avevano livelli di 25-idrossivitamina D superiori a 60 ng/ml avevano un quinto del rischio di sviluppare un tumore al seno rispetto a quelle che avevano un livello inferiore a 20 ng/ml”. Il rischio di cancro, dunque, sembra diminuire con livelli maggiori di 25-idrossivitamina D.
Cedric, insieme con il fratello Frank e altri ricercatori ha scoperto altre associazioni favorevoli tra marcatori della vitamina D e tumori al seno, al polmone e alla vescica, mieloma multiplo e leucemia negli adulti.