Smetti di fumare e vivi di più
“Non fumare ed evitare altre esposizioni a tabacco e agli eccessi di sole sono anche importanti nel limitare il rischio di cancro”. Consiglia e ribadisce la terza relazione delle raccomandazioni WCRF per prevenire il cancro. Ed è stato argomento del giorno giovedì 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco. Per esempio, il CRO ha ricordato che chi continua a fumare dopo la diagnosi di un tumore ha il 50% di probabilità in più di morire nei 5 anni successivi rispetto a chi smette. Su tali, consolidate basi scientifiche, è stato condotto uno studio sulle abitudini al fumo tra i pazienti oncologici ricoverati, condotto dalla Lilt. E ha specificato Paolo De Paoli, già Direttore scientifico del CRO e promotore dello studio finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori di Pordenone, Udine, Trieste, Catania e Napoli: «Guarire dopo il tumore si può, ma continuare a fumare dopo la diagnosi peggiora di molto le probabilità che ciò possa accadere».
Ha aggiunto Diego Serraino, direttore di Epidemiologia Oncologica e del registro tumori del Friuli Venezia Giulia: “il fumo non è solo la causa principale di numerose neoplasie ma anche di morte dopo la diagnosi. Smettere, quindi, non è mai troppo tardi, neanche dopo il tumore”.
Il danno del fumo al cervello è reversibile se smetti di fumare. Già da tempo, sappiamo che il fumo determina anche un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza e declino cognitivo.
In particolare, alcuni studi hanno dimostrato che la corteccia cerebrale dei fumatori over70 è più sottile di quella dei non fumatori.
La buona notizia è che questo danno è parzialmente reversibile: più anni stai lontano dalle sigarette, più il tuo cervello si risana.
Una risposta
[…] di fumare è impresa facilmente fallibile, ma farlo allunga la vita. Ricordo che quando ero ricoverata al reparto di neurooncologia, molti pazienti sulle scale […]