La Svizzera è “Per la sovranità alimentare. L’agricoltura riguarda tutti noi”?

Ieri, domenica 23 settembre, la Svizzera ha votato sull’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare. L’agricoltura riguarda tutti noi», per derrate alimentari sane, prodotte nel rispetto dell’ambiente e in modo equo. I promotori vogliono sostanzialmente che la Confederazione sia garante non solo della produzione indigena di alimenti ma anche, e qui sta l’innovazione, degli alimenti importati, con una garanzia statale che siano prodotti nei paesi di provenienza nel rispetto delle stesse condizioni prescritte in Svizzera.
Indicano 5 buone ragioni per votare sì. Innanzitutto, un’agricoltura contadina diversificata, a scopo nutritivo, che risparmi le nostre risorse naturali, specialmente quelle del suolo, protegga e i nostri semi e rinunci agli Ogm-organismi geneticamente modificati. Seconda buona ragione è promuovere un’agricoltura che assicuri costi remunerativi dei redditi equi. In terzo luogo, sono per un mercato trasparente ed equo, al servizio dei contadini e dei consumatori, privilegiando i circuiti corti (dell’insieme del sistema di produzione, trasformazione e consumo delle merci) alfine di promuovere la prossimità, la regionalizzazione della produzione e degli impieghi, riducendo al minimo i trasporti delle merci e migliorandone la tracciabilità.
Si favorirebbe, poi, un commercio intarnazionale ugualmente più equo e meno destibilizzante l’agricoltura contadina. Sarebbe riconosciuta la protezione dei prezzi e la rinuncia ai sussidi per l’esportazione dei prodotti svizzeri. Infine, il vantaggio di un’agricoltura e un’alimentazione al servizio della popolazione, che dia al cittadino la facoltà di essere sovrano sulla politica agricola desiderata, nel rispetto delle sue aspettative e delle popolazioni di altre regioni e di altri paesi. Favorevole è il mondo contadino locale.

Contrari al referendum sono i due organi istituzionali supremi, il Consiglio Federale e il Parlamento, si sono dichiarati contrari a questo referendum popolare. Ecco i numeri: al Consiglio Nazionale 37 sì, 139 no, 17 astenuti. Al Consiglio di Stato 1 sì, 34 no, 7 astenuti. Ovviamente, tutto l’establishment e le élite del paese sono contrari, così i partiti che li rappresentano,così come la stampa e le tv. Il motivo principale si spiega con un semplice esempio: se acquistassi soltanto carne prodotta in Svizzera, la pagherei il 20% in più di quella importata da Usa, Argentina, o Brasile, tuttavia senza avere la certezza che i vitelli non siano stati dopati con antibiotici e altri farmaci.

L’esito del referendum permette di capire quanto l’argomento agricoltura sana, equo, solidale e naturale stia a cuore agli svizzeri. Il 36,7 % della popolazione ha votato l’iniziativa, respingendola.

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