Quando la buccia d’arancia non è un problema: ecco cosa farne

Todo modo para buscar la voluntad divina

Io, a essere sincera, detesto l’odore delle arance, in quanto mi ricorda le suore dell’istituto dove ho studiato. Per motivi non chiari loro perennemente puzzavano di agrumi. Le immaginavo nelle loro celle, usare gli agrumi a modi Chanel n.5. Cosa mi hanno fatto le suore? Niente, ma troppo rigore per dei bambini, che dovrebbero pensare soltanto a divertirsi e imparare, certamente. Ricordo un pippone interminabile a una compagna colta in fallo perché ascoltava la musica dal walkman. Non so quale fosse il suo errore fatal in quel terribile gesto, ma sono certa c’entrasse il diavolo. Comunque a loro devo un’educazione esemplare. Grazie anche al fatto che, seppure piccola e plasmabile, sono sempre riuscita a filtrare il sensato dai loro dogmi ciechi.
Ma torniamo all’odore di agrumi: so che, a differenza mia, generalmente è molto apprezzato, quindi questo fai da te lo suggerisco lo stesso. Già ne avevo proposto uno per terrorizzare con mini-zucche di Halloween, che avevo preparato con la mia amica Spappy. Questo fai da te è invece un classico dell’inverno. Approfitto per ricordare che, nonostante le comuni credenze, è preferibile che i pazienti oncologici non consumino arance, ricche di poliammine, che favoriscono la proliferazione cellulare, ma possiamo, anzi dobbiamo, strafogarci di tutti gli altri agrumi, allora largo a melograni, mapi, mandarini. Io poi impazzisco per i limoni, che impiego ovunque, soprattutto come condimento e spruzzo in qualsiasi tisana e tè. D’estate è rinfrescante e piacevole consumarli con il sale. E una volta che sbucciate mapi, mandarini e limoni, non buttate le bucce, ma conservatele per molteplici e variegati usi. In particolare, vi propongo 6 “ricicli”:
1. Pelare con il pelapatate la frutta, per non avere la parte bianca, troppo amarognola, essiccare le bucce sul calorifero e frullare: ecco un’ottima polvere magica per le ricette. Farlo con il limone, la cui polvere potrete spolverare anche e soprattutto primi piatti delicati, a base di pesce o risotti, vi farà conseguire un successone a tavola.
2. Si possono “affogare” le bucce essiccate insieme con delle erbe aromatiche (in particolare il rosmarino) nell’olio, lasciare tutto al buio per 15 giorni e per ottenere un gustoso condimento aromatico,
3. Aromatizzare il vostro dolcificante preferito, ad esempio io metto le bucce di limone e tritate nel malto per i miei dolci,
4. Mettere le scorze del limone, dopo averli spremuti, in lavastoviglie per profumare le stoviglie,
5. Aggiungere in infusione a te e tisane, oltre ad un buon sapore, avrete preparato un ottimo rimedio contro i malanni di stagione!
6. Se tagliate e svuotate in modo preciso, le bucce possono essere impiegate come coppette per mousse che acquisteranno anche un delicato e gustoso aroma d’agrume. E si rivelano anche ottimi pirottini per cuocere in forno muffin. Guarda come in questo video.

E la buccia d’arancia non sarà più un problema!

 

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Una risposta

  1. 27 Gennaio 2019

    […] Spesso ho scritto della connessione tra poliammine e cancro, ma mai ne ho approfondito le cause. Ci provo con questo articolo, con cui spero di rendere più evidente il motivo per cui è preferibile che i pazienti oncologici non consumino le arance, che sono generalmente un simbolo della dieta anticancro. Le poliammine sono dei composti che presentano uno o più gruppi amminici (—NH2) e svolgono funzioni di grande importanza e sono essenziali in un gran numero di processi fisiologici. Elevati livelli di poliammine sono collegati a diverse patologie degenerative e, in particolare, sono caratteristici nelle cellule tumorali. Numerosi studi hanno dimostrato che la sintesi di poliammine è decisamente aumentata nei tumori dei tessuti epiteliali e che le poliammine sono assolutamente necessarie per il processo di crescita tumorale. Il ruolo preciso delle poliammine nella genesi della patologia non è del tutto chiaro. Un semplice aumento dei livelli di poliammine in una cellula sana non è sufficiente a indurne la trasformazione in cellula cancerosa. Nel modello animale, elevati livelli di poliammine in individui sani non paiono favorire la formazione di tumori, ma i risultati restano poco chiari. Appare invece evidente che elevati livelli di poliammine sono necessari per sostenere la crescita del tumore, una volta che questo si sia formato. Tecniche chemiopreventive in modelli animali, basate sull’uso di sostanze come DMFO (α-difluorometilornitina) che bloccano la via di sintesi della putrescina per azione dell’ornitina-decarbossilasi, si sono mostrate efficaci nel ridurre processi di carcinogenesi. Altre sostanze in grado di interferire con il metabolismo delle poliammine sono Resveratrolo, Acido Ellagico e Quercetina, composti presenti in un gran numero di vegetali, tutte oggetto di studi i cui risultati non sono semplici da valutare.Il livello delle poliammine aumenta in seguito a infiammazione, ma non è chiaro se questa variazione sia causa o conseguenza del processo infiammatorio. Insomma, le poliammine devono ancora essere studiate. […]

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