A tutto sport contro il tumore

La ricerca scientifica mette in riga i pazienti con tumori del color-retto, prostata e seno, dimostrando scientificamente quanto l’attività fisica durante e dopo le terapie possa incidere positivamente sul benessere dei pazienti. E anche sul rischio di recidive. I numerosi studi condotti finora sono concordi nel dire che per un malato di tumore lo sport riduce la fatigue (stanchezza cronica, un effetto collaterale di chemio e radioterapia), la nausea e gli stati di ansia, migliora il tono dell’umore, aumenta l’autostima.
Per quanto riguarda il tumore al colon-retto, uno studio del Brigham & Women’s Hospital di Boston ha dimostrato che 30 minuti di attività fisica moderata al giorno (passeggiate, pulizie domestiche, giardinaggio) riducono la mortalità del 19% e la progressione della malattia del 16% in 1.200 pazienti con tumore in fase metastatica.
Secondo uno studio dell’Università di Harvard, negli uomini con tumore alla prostata che fanno attività fisica intensa per 3 ore a settimana, la probabilità di morire di cancro si riduce del 61%, rispetto a chi si allena meno di un’ora a settimana.
Nelle pazienti con diagnosi di tumore al seno, l’esercizio regolare ridurrebbe il rischio di recidiva del 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti (le cui cellule cioè presentano un alto numero di recettori per gli estrogeni), ma di appena il 9% nelle donne con tumori che non presentano questa caratteristica.
Infine, non dimenticate che fare sport è utile nella prevenzione di molti tumori e delle recidive. Gli studiosi hanno, infatti, dimostrato che il movimento agisce su molti meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione e anche sul sistema immunitario.

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Una risposta

  1. 5 Dicembre 2019

    […] a migliorare la fatigue supportati da uno o più studi randomizzati ben disegnati rientrano l’esercizio fisico, gli interventi psico-educazionali, misure per ottimizzare la qualità del sonno, così come […]

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