Effetti del tumore sul corpo

Iole_P. credist_Silvia_Amodio

Il tumore provoca importanti cambiamenti fisici del corpo. Che può rapidamente dimagrire. Ben l’80% dei pazienti oncologici subisce una riduzione del peso corporeo a causa dello squilibrio nutrizionale provocato dalla malattia a seguito dei trattamenti chemio o radio-terapici. I quali possono causare nausea, alterazioni del gusto, riduzione dell’appetito. Oppure il corpo potrebbe ingrassare se sottoposto a dosi massicce di cortisone, che ha anche l’effetto collaterale di far spuntare peluria sui volti delle donne (niente paura, sospeso il trattamento, cadranno e vi sgonfierete). Proprio per evitare questi sbalzi di peso, e per mantenere uno stato nutrizionale adeguato, è indispensabile seguire una dieta equilibrata, che fornisca all’organismo tutti i componenti di cui necessita. Gli interventi chirurgici per asportare il cancro possono lasciare importanti e brutte cicatrici, e la pelle potrebbe anche soffrire di rash cutanei, secchezza, infiammazione, ipersensibilità alla luce solare, prurito. Questo capita perché, se da una parte le terapie sono efficaci nel combattere il tumore, allo stesso tempo interferiscono con la normale funzione di barriera svolta dalla cute. Chiunque soffra di queste complicanze, dovrebbe immediatamente e sempre riferirle al terapeuta e assumere piccoli accorgimenti per proteggere la pelle. Evitando, per esempio, abiti troppo attillati, sintetici o di lana pesante. Lavarsi con acqua tiepida, senza asciugarsi strofinando, ma tamponando la cute delicatamente. Chi deve radersi peli o barba, dovrebbe utilizzare un rasoio ed evitare altri metodi, come la ceretta, se la pelle è già irritata o troppo sensibile. Si tratta di una reazione derivante dalla somministrazione di alcuni farmaci specifici (non tutti i farmaci chemioterapici la causano). Mantenere la pelle asciutta, soprattutto quella all’interno delle pieghe cutanee per evitare l’insorgenza di micosi e, negli allettati, di piaghe da decubito.Sotto il sole,  proteggere la pelle dall’esposizione solare e la testa con un cappello.
E poi, soprattutto per il gentil sesso è traumatica la perdita dei capelli, la quale, oltretutto avviene d’un colpo, generando profondo sconforto. Sebbene sia un fenomeno reversibile, è questo l’effetto collaterale a che più di tutti dà la sensazione che la propria identità sia cambiata radicalmente. Questo effetto collaterale può colpire anche le ciglia, le sopracciglia e i peli nel resto del corpo. Per ritardare e contrastare la caduta dei capelli, usare shampoo non aggressivi e ricchi di cheratina. Spazzolare i capelli in modo delicato. Evitare di legarli in code, trecce o altre acconciature che potrebbero esercitare una pressione sia sul capello che sul cuoio capelluto, non utilizzare temperature troppo calde per asciugarli, evitare tinte con prodotti sintetici o trattamenti come la permanente.
Spostare l’attenzione dai capelli al viso, grazie a gioielli o a un trucco più marcato (ma senza esagerare). Per chi fa tomoterapia mirata in testa l’alopecia potrebbe non essere reversibile. Il consiglio è trovare un taglio di capelli che nasconda l’alopecia o la copra impiegando extension. Dopo ogni seduta, frizionare il cuoio capelluto con una emulsione di olio di sesamo e succo di zenzero in parti uguali.
Infine, il corpo potrebbe risentire di un senso di spossatezza che pare insuperabile. È la fatigue, parte integrante della sintomatologia causata dal tumore, come effetto collaterale delle terapie oncologiche e non oncologiche, oppure come espressione di uno stato depressivo. Alla base possono esserci anemia, disordini del metabolismo e infezioni, cui si sovrappongono fattori psicologici quali le inevitabili paure che la diagnosi di cancro porta con sé. Possono provocare la fatigue anche i trattamenti oncologici, dolori di varia natura e problemi alimentari (difficoltà a nutrirsi, diarrea, vomito, perdita di peso, anoressia), disturbi del sonno. Per il trattamento della fatigue è stata studiata una vasta gamma di interventi farmacologici e non, anche se molti sono stati testati solo nell’ambito di studi non controllati o pilota.
Tra gli interventi miranti a migliorare la fatigue supportati da uno o più studi randomizzati ben disegnati rientrano l’esercizio fisico, gli interventi psico-educazionali, misure per ottimizzare la qualità del sonno, così come approcci integrativi e comportamentali, quali il rilassamento e il massaggio.

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Una risposta

  1. 9 Dicembre 2019

    […] questa terapia antitumorale può far perdere i capelli. No, la burocrazia non ce la fa e, oltre al trauma psicologico di una sfigurante trasformazione fisica che non ti fa riconoscere, devi affrontare l’imbecillità […]

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