Prosecco ai pesticidi vietati

Conta di più la salute o il profitto economico? Io non ho dubbi su come rispondere, ma anche i nostri governanti. Tutta colpa della pioggia incessante degli ultimi periodi, se si sfalda il manto stradale, se Venezia si allaga, mentre il Mose dorme da 16 anni in qualche pratica mai mandata avanti. Hanno fatto le prove per vedere se funziona dopo l’emergenza con una lungimiranza che manco Salvini al Papeete. Sta di fatto che il Vittorio Veneto, comune dell’area Docg, ha dato il via libera all’utilizzo di fitofarmaci che da regolamento sarebbe vietati. Per una buona causa: salvare il Prosecco con una deroga che è in corso di validità fino al 10 giugno, per difendere i vigneti dalla peronospora, malattia grave che attacca le foglie e i grappoli, capace di causare ingenti danni vegetativi e produttivi. Le prime manifestazioni sono rilevabili sulle foglie con macchie decolorate di forma rotondeggiante che poi assumono in breve tempo il caratteristico aspetto di “macchie d’olio. I grappoli possono essere attaccati in epoca precoce, prima o durante la fioritura. In queste fasi la peronospora causa l’allessatura del peduncolo, del rachide, dei racimoli e dei rachidi.
I vignaioli hanno chiesto già lo scorso giugno queste deroghe dai sindaci di 15 Comuni del Consorzio Conegliano-Valdobbiadene. Il sindaco del Vittorio Veneto Toni Miatto ha giustificato il rilascio delle deroghe in nome dell’emergenza: “Si tratta di una situazione di emergenza e, quindi, mi auguro che si sappia comprendere l’utilizzo, peraltro sotto controllo, di queste sostanze. Se così non avvenisse, rischieremmo di perdere una quota importante del prodotto”. Sia mai! Il consorzio specifica insistente che i prodotti fitosanitari concessi non sono “ammessi nel Protocollo Viticolo ma comunque permessi dai regolamenti europei, dalla normativa nazionale e dalle linee tecniche di difesa integrata della Regione del Veneto”. E sti… Leggete l’arringa difensiva del consorzio, perché già che è stato ritenuto necessario pubblicarla, a me, che sono una fan del prosecco- mio unico sgarro di capodanno, fa rabbrividire. E notate bene che in essa si omette di ricordare quanto l’area del Vittorio Veneto sia inquinata e quante beghe hanno con la falda acquifera. 

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