Cibi super-spazzatura

Nel periodo natalizio, muoversi a Milano è un’impresa impossibile, per il traffico non soltanto di macchine, ma anche umano. Tutto è coda. Al supermercato sembra che bisogna correre a fare scorte prima che giunga l’Apocalisse. Eppure in casa mia continuiamo a fare la spesa dall’esercente specializzato, abbiamo il pescivendolo, il fruttivendolo di fiducia. Persino la pasta la compriamo dal pastificio, il cui titolare mi faceva da babysitter, quando ero piccola. Questa fiducia consente anche favori speciali. Per esempio, il mio panettiere, ogni sabato mi prepara per tutta la settimana il pane ai 5 cereali integrali e lievito madre. Per un certo periodo mi sono anche servita da una sarta che mi preparava gli abiti su misura. Forse si spende un po’ di più, ma mi piace pensare che si guadagna in salute. D’altronde tanti alimenti che si trovano al supermercato sono notoriamente più nocivi per la salute e se, alcuni sono già ritenuti quasi cibo spazzatura, molti altri vengono consumati dagli adulti e dai bambini senza conoscere il vero danno che potrebbero arrecare all’organismo.
Colpa anche del consumatore che spesso si affida a claim come senza zucchero, o light, che invece ci fanno il pieno di grassi e zuccheri. Attenzione perché senza zucchero non significa senza dolcificanti, i quali, sono sempre più utilizzati in sostituzione dall’industria alimentare, che ha elaborato diversi tipi di dolcificanti artificiali. Prima ci fu la saccarina, poi il ciclamato, infine l’aspartame. La pericolosità di questo alimento per l’organismo umano è stata messa in relazione alla sua capacità di rilasciare all’interno di esso metanolo e formaldeide, correlati all’aumento dell’incidenza di leucemie e tumori cerebrali.
Il peggio del peggio sono le merendine confezionate, quelle che il ministro dell’Istruzione si è proposto di tassare evidentemente per chi sa far funzionare il cervello per contrastarne il consumo. Invece si dovrebbe sapere che i dolci confezionati sono quanto di più raffinato è in commercio dal momento che sono il risultato di molti grassi, farina raffinata e polveri lievitanti. Quasi tutti questi dolci sono conditi con una buona dose di lardo, olio di palma e zucchero, ingredienti non propriamente sani e adatti a una dieta priva di calorie. Evitare anche il pane e i cracker confezionati. Infatti, è bene sapere che questi cibi presentano alcuni ingredienti che migliorano il gusto ma possono essere nocivi per la salute. Tra questi si possono trovare: lo sciroppo di fruttosio, il bromato di potassio e la L-cisteina, che è un agente ammorbidente prodotto in laboratorio. Il pane in cassetta è pieno di zucchero per allungarne la conservazione.
Le caramelle gommose – ogni volta che andavo dal mio dentista mi faceva il cazziatone perché una volta mi aveva colto in flagrante mentre ne mangiavo una e mi spiegava che rappresentavano la personificazione del Male per i denti, sia quelli sani che impiantati, che rischiavano di staccarsi. Il problema non è solo lo zucchero: questi dolciumi vengono realizzati con gelatina animale proveniente dagli scarti della macellazione. Poi ci sono quei prodotti industriali che si fanno passare per quello che non sono affatto. Come le barrette dietetiche, che non si capisce come facciano ad esserlo dal momento che, analizzandone la composizione, si può notare che sono ricchi di zuccheri, grassi saturi, sale, additivi e conservanti, poco adatti a una dieta dimagrante.
Ma si inizia con la colazione! La prima cosa che mi ha raccomandato il dottor Franco Berrino è stata di prepararmi io da sola il muesli del mattino. Perché i cereali non sono salutari se non sono integrali e vi è sempre l’aggiunta di zuccheri o dolcificanti, anche il miele non è ammesso.

In seguito ha riservato un divieto assoluto per il mais, che, perché diventi gustoso e fragrante, deve essere sottoposto a dei processi chimici a base di soda caustica e sciroppo sapidizzante. Ancora peggio è lo sciroppo di mais, che spesso sostituisce lo zucchero in quei prodotti marchiati come senza zucchero; vero, non c’è lo zucchero, ma ancora peggio c’è lo sciroppo di mais.
La carne poi dentro ha di tutto di più: il wurstel, per esempio, è realizzato con gli scarti di lavorazione di animali come il pollo e il maiale, sciroppo di mais: eccolo!, conservanti, aromi di ogni tipo e tantissimo sale. E ce n’è manche per il pesce confezionato: il surimi, altro non è che finta polpa di granchio, cui sono aggiunti sorbitolo, zuccheri, polifosfati, glutammato monosodico, olio di colza e aroma artificiale di granchio.
Io di formaggi non ne ho mai voluto sapere, mozzarella a parte – ma soltanto sulla pizza, invece i miei ne vanno ghiotti e li acquistano in un’azienda casearia di Casalpusterlengo. E fanno bene, perché quelli del supermercato sono di pessima qualità. In particolare, i formaggi fusi, come le sottilette o quelli spalmabili, ritenuti erroneamente alimenti magri, sono da considerare cibo spazzatura. Questo è dovuto al fatto che, la grande distribuzione è solita riciclare e impastare formaggi di provenienza dubbia o già scaduti da tempo e aggiungere molti conservanti e coloranti.
Non sostituire il burro con la margarina, ritenuta erroneamente più light. La margarina è ottenuta mediante l’idrogenazione di oli vegetali, tra i quali, molto spesso, è presente l’olio di palma. Le margarine vegetali che si dichiarano “non idrogenate” possono comunque avere al loro interno un contenuto di grassi saturi. A questi si aggiungono anche i coloranti, i conservanti e gli emulsionanti degli acidi grassi.
Alimentarmente, poi, combatte le patatine in busta da sempre. Secondo alcune ricerche scientifiche, in una confezione di patatine in busta, soltanto il 42% del contenuto sono patate vere disidratate, alle quali vengono aggiunti grassi e oli vegetali, maltodestrina, farina di riso e amido di frumento. Altra guerra la combattiamo contro le bevande gassate, piene di aromi industriali, zucchero e/o dolcificanti e, in molti casi, anche coloranti. D’altro canto, pure le patatine fritte sono cibo spazzatura poiché, oltre a contenere elevate quantità di grassi (218 calorie per 100 gr) sono cucinate in oli riutilizzati decine di volte, e risultano portatrici di uno dei più potenti agenti cancerogeni: l’acrilamide.
Divieto assoluto per i popcorn, primo perché sono di mais, spesso geneticamente modificato. Poi perché altamente calorici (387 ogni 100 gr) e ricchi di grassi saturi, soprattutto se sono cucinati con il burro. il quantitativo di grassi ingerito in una porzione è pari a quello che un adulto dovrebbe assumere in tre giorni.
La pizza surgelata la trovo davvero inconcepibile. Per me è addirittura un bel ricordo, la fila in attesa che il pizzaiolo sforni la mia margherita. Invece – l’ispettore Coliandro insegna – la pizza surgelata è una cena comoda veloce e affatto insana: può contenere additivi e conservanti, oli raffinati e formaggi fusi e salumi di bassa qualità.
Stesso discorso vale per i gelati confezionati, da comprare in gelateria, per evitare un pieno di grassi transgenici, coloranti, sapori artificiali e moltissime neurotossine che sono note sostanze chimiche dannose per il sistema nervoso. E mai mettere sopra la panna montata industriale, perché tra gli ingredienti delle comuni panne spray, che si trovano in vendita, possono essere presenti: sciroppo di glucosio, latte in polvere, aromi artificiali, coloranti, addensanti e conservanti chimici. Anche gli yogurt a basso contenuto di grassi spesso e volentieri sono fake, perché si sopperisce alla diminuzione dei grassi alzando il quantitativo di zucchero. Inoltre quelli pastorizzati, abbattono con il procedimento di sterilizzazione i batteri probiotici.
Attenzione anche ai glutenfree, i cui sostituti sono spesso ricchi di zuccheri e cereali raffinati come amido di mais o amido di tapioca, i quali possono innescare picchi rapidi di zucchero nel sangue e hanno pochi nutrienti essenziali. L’alternativa è quella di scegliere gli alimenti che sono naturalmente privi di glutine, come quelli vegetali e animali non raffinati.

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Una risposta

  1. 13 Ottobre 2020

    […] utili alla pubblicità e alla commercializzazione. A questa categoria appartengono i junk food, ossia i cibi spazzatura, in forte crescita tra i giovani e nella popolazione di basso reddito. […]

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