Nel 2019 i casi di tumore tendono a diminuire

Finito l’anno, si tirano le somme e si scopre che le diagnosi di tumore sono diminuite rispetto al 2018: nel 2018 sono state 373mila, le nuove diagnosi di cancro, nel 2019 invece – secondo le stime del rapporto I numeri del cancro in Italia nel 2019, raccolte dall’Associazione italiana di oncologia medica e dall’Associazione italiana dei registri tumori, alle quali si sono aggiunti nel tempo Fondazione Aiom (che apporta il contributo sostanziale dei pazienti Oncologici e delle loro associazioni) e successivamente Passi con Passi d’Argento (sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità sullo stato di salute della popolazione) e Siapec-Iap (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citodiagnostica)– sono state 371mila. E gli uomini con196mila diagnosi si sono ammalati più delle donne per le quali si contano 175mila casi. Si sono ammalati soprattutto di cancro alla prostata (19%). Seguono il tumore del polmone (15%), il tumore del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (4%). Il big killer delle donne rimane il tumore della mammella, che rappresenta il 30% delle neoplasie femminili, seguito dai tumori del colon-retto (12%), del polmone (12%), della tiroide (5%) e del corpo dell’utero (5%).
In base all’età le stime cambiano ulteriormente: nei maschi giovani, il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo, raro negli anziani. A seguire melanomi, tumore della tiroide, tumore del colon-retto. Nella classe 50-69 anni e negli ultrasettantenni il tumore più frequente è quello della prostata. Seguono polmone, colon-retto e vescica. Nella classe 50-69 al 5° posto compaiono i tumori delle vie aerodigestive superiori mentre il tumore dello stomaco è appannaggio delle persone molto anziane.
Nelle donne, invece, il cancro della mammella rappresenta la neoplasia più frequente in tutte le classi di età, sebbene con percentuali diverse (40% nelle giovani e 22% nelle anziane). Nelle donne giovani, a seguire compaiono tumori della tiroide, melanomi, colon-retto e cervice uterina. Nella classe intermedia seguono i tumori di colon-retto, polmone e corpo dell’utero, tiroide, mentre nelle anziane seguono i tumori di colon-retto, polmone, pancreas e stomaco.
La regione con l’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti), la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti).
I dati sulla sopravvivenza e la guarigione ci danno notizie più felici: quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015), grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening.
In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.

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