la Pasqua per chi #restaacasa
Buona prassi vorrebbe che scrivessi un pezzo su come trascorrere Pasqua, pur #restandoacasa, e dovrei partire dalla messa. Tuttavia, sono argomenti che conosco poco e approfondire mi annoia. Una mia amica mi ha detto che i parroci si sono organizzati per fare le messe in diretta fb, pur incontrando non pochi problemi per una impreparazione di fondo. Però ho pensato che il papa avrebbe potuto fare uno spettacolo pasquale pazzesco, così ho googlato “papa messe di Pasqua” e ho scoperto che la messa l’ha già celebrata giovedì. Non capisco, ma ormai il pezzo lo faccio lo stesso, pensando che domenica farà il bis. Nel form per cercare aggiungo un domenica e, per fortuna, esce un titolo del Fatto quotidiano con tutte le informazioni di cui avevo bisogno, che non mi richiederanno altri approfondimenti. Il titolo è: “Papa Francesco, alle 18 iniziano le celebrazioni del Triduo nella Basilica di San Pietro: ecco dove seguire in tv tutte le messe di Pasqua”. E allora passo a un discorso che mi interessa di più: il pranzo di Pasqua. Ieri sera ho seguito una videoconferenza online e tutti i collegati hanno detto che così avrebbero svolto il pranzo pasquale: in videoconferenza. Io non ci penso proprio, con mia sorella e i nipotini lo rifaremo a quarantena sospesa. Lo farò con gli Antoni, ma lo voglio ghiotto. Noi non sacrifichiamo capretti o agnelli, ma pesce, che – se pescato e fresco – la dieta anticancro ammette due volte alla settimana, quindi nemmeno sgarro!, perché, per fortuna la colomba non mi piace, ma preparerò dei biancomangiare. Ai nipotini cerco di mandare delle uova di cioccolato a domicilio. Pomeriggio, avrei fatto una delle mie mega-passeggiate immersa nella natura: la farò sul naviglio, stando attenta a non allontanarmi troppo e con quella dannata mascherina per soffocare, o mi preparo per la gita fuoriporta online che vi giro domani. La sera ci starebbe un bel film. Non ho controllato, ma e perché già so che in tv non daranno nulla di interessante, quindi vada per un dvd.