“RI-SCATTI. Per le strade mercenarie del sesso”

Jo

Dal 16 al 25 ottobre (sì, c’è poco tempo) al Pac-Padiglione arte contemporanea di Milano, scorrono attraverso oltre 80 fotografie “RI-SCATTI. Per le strade mercenarie del sesso”. Ri-scatti è – l’associazione di volontariato milanese che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia e promossa dal Comune di Milano e retta soltanto sul lavoro di volontari. Le autrici delle fotografia in mostra sono sette: Meg, Jo, Beth, Amy,Hannah, Daisy e Sallie, tutte donne di età compresa tra i 19 e i 50 anni. Tutte si possono incontrare come da sottotitolo della mostra “Per le strade mercenarie del sesso”, come canta Giuni Russo nella canzone Un’estate al mare. La musica allegra anni Ottanta fa pandant con tutti i tormentoni estivi dell’annata con più tastiere di sempre, ma distrae troppo dal testo scritto da Franco Battiato, che stona enormemente dalla musica. Tutte schiave, strappate dai loro Paesi con promesse, inganni e violenze, sia fisiche che psicologiche. Schiave di uno dei mercati più spietati al mondo e antichi: vendersi al consumatore finale per lo più italiano, che, a loro volta, le usa, talvolta le picchia, oppure le deruba. E anche chi è dotato di una certa sensibilità, sente su di sé tutta questa violenza tremenda. Infatti, quella del Pac non è una mostra, ma soltanto un momento di un progetto più ampio, che prende il via dalla ricerca di queste 7 donne per le strade dell’Hinterland rhodense. È stato possibile entrare in contatto con queste donne grazie alle educatrici del progetto Traffic Light, che le assiste ogni notte sulla strada. Non solo. Grazie al rapporto di fiducia che hanno costruito nel tempo, si è riusciti a tenere il corso anche “on the road”, la notte, in un camper. Spiega Amedeo Novelli, che ha svolto, insieme con Federico Bernini e Marcello Fauci, i corsi di fotografia alle 7 donne. Sempre presente con loro il curatore Diego Sileo. La successiva fase del progetto consiste nella denuncia, fatta con la mostra, ad accesso libero e senza prenotazione. L’ultimo momento è il Ri-Scatto, che avviene con la raccolta fondi, che andranno a Lule Onlus, associazione laica nata nel 1998 ad Abbiategrasso, che, con 20 operatori professionisti e 35 volontari, da oltre 20 anni offre aiuto alle vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale con programmi di intervento mirato all’assistenza, all’integrazione e al recupero sociale delle stesse. Sul territorio di Città Metropolitana di Milano, Associazione Lule interviene come partner del progetto Anti Tratta Derive e Approdi, di cui il Comune di Milano è capofila.
Nelle giornate di sabato 17 e domenica18 ottobre, gli spettatori potranno anche godere dell’ installazione teatrale NOBODY – “Viaggio sensoriale attraverso la tratta e lo sfruttamento sessuale”, a cura della Compagnia FavolaFolle e Lule Onlus. L’opera andrà in scena gratuitamente al PAC come evento collaterale alla mostra fotografica, con l’obiettivo di offrire al pubblico un’esperienza immersiva esensoriale sul tema dello sfruttamento della prostituzione e della tratta di esseri umani, per capovolgere le prospettive e attirare l’attenzione non soltanto sull’aspetto sociale, ma soprattutto su quello umano, di un fenomeno che non accenna a diminuire. No-body come “nessuno”, ma anche “senza corpo”, perché spiega Carlo della compagnia “vogliamo tentare di trasformare la realtà che non si vuol guardare in una forma di bellezza”.
E allo stesso obiettivo paiono tendere gli scatti al Pac. Sono veri e propri autoritratti fotografici di tre rumene, due nigeriane e due transgender peruviane, i cui nomi vi ho scritto all’inizio sono inventati e presi dal romanzo Piccole donne. Tutte costrette a prostituirsi, , che non ha niente a che vedere in questi casi con la libertà sessuale. Le transgender erano talmente terrorizzate di lasciare la strada, che hanno voluto svolgere sul luogo il corso di fotografia.

Sallie

L’arte contemporanea offre tante possibilità, tra le altre quella di raccontare la realtà senza filtri e gode della libertà di raccontare tutti i suoi aspetti, anche i più spregevoli. Ma questa realtà fa veramente schifo, in quanto i dati raccontano di veri e propri mostri: ci sono 9 milioni di uomini che vanno a prostitute e l’80% chiede loro di non usare il preservativo, i clienti di fatto sono correi alla tratta di schiave. Nei primi scatti in mostra, sono inquadrati gli strumenti del mestiere più antico del mondo: le strade, le macchine, i trucchi per un maquillage pesante, una banana di ascendenza warholiana tagliata a fettine, i falò amici contro il freddo notturno, segnali stradali, come uno STOP che grida muto che è ora di finirla.
E le donne costrette a vendersi sono un milione in Europa, 4mila in Lombardia, 1 italiano su tre va con queste donne, persino quando sono incinte. Tante decidono di auto-ritrarsi come ombre sulla strada. No-body, appunto. Senza corpo, infatti, tante di loro se lo cancellano, fotografando soltanto le teste di manichini agghindate con posticci o parrucche. Ed ecco i sogni. Tutti infranti. Una di loro vorrebbe fare la parrucchiera, tutte tornerebbero nelle proprie terre d’origine, come si evince dai piatti di cucina tradizionale coloratissimi che fotografano, o dall’ abito tradizionale bellissimo che Amy indossa, un’altra desiderebbe comprare i farmaci al genitore bisognoso. Le 7 fotografe non soltanto hanno genitori a carico, ma anche figli adolescenti, qualcuno neonato. E allora mi permetto di cambiare il secondo verso di quella canzone così allegramente triste di RI-Scatti, facendo un torto al bravo Battiato, perché chissà quante sognano Un’estate al mare, invece che vendersi  Per le strade mercenarie del sesso/Che procurano fantastiche emozioni, perché la mostra è struggente, toccante fino alle lacrime.

 

RI-SCATTI. Per le strade mercenarie del sesso

Dal 16 al 25 ottobre al Pac – Padiglione arte contemporanea di Milano
via Palestro 14, 20121 Milano

ORARI DELLA MOSTRA
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30
Ingresso libero
– durante gli orari di apertura saranno presenti operatori e volontari di Associazione Lule
e progetto Traffic Light

INSTALLAZIONE TEATRALE
L’esperienza ha una durata di 40 minuti ed è pensata per singoli o piccoli gruppi di
congiunti che accederanno all’installazione ad intervalli di 5 minuti nelle seguenti
fasce orarie:
– sabato 17/10: dalle ore 14.00 alle ore 19.00 (senza interruzioni)
– domenica 18/10: dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle ore 19.00
L’accesso all’installazione è consentito esclusivamente previa misurazione della
temperatura corporea e con l’obbligo di indossare la mascherina.
Prenotazione obbligatoria T +39 392 99 392 99 info@favolafolle.com
https://www.facebook.com/compagniateatrale.favolafolle
Ingresso gratuito (vietato ai minori di 14 anni)

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