Screening al seno direttamente da casa

Anche a causa dell’epidemia da Covid, nei primi 5 mesi del 2020, in Italia, ci sono stati 400mila esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una conseguente riduzione di circa 2mila nuove diagnosi di tumore al seno, a causa della pandemia in corso. Tanti ospedali hanno dovuto riconvertire diversi dei loro reparti per far fronte all’emergenza covid, motivo costato la mancata cura di 90mila patologie gravi e la prevenzione è passata in secondo piano. Ma stavolta, per il tumore al seno, la diagnosi precoce si può fare addirittura da casa. Blue Box è la start-up spagnola che ha vinto il James Dyson Award 2020, premio assegnato dal fondatore dell’azienda britannica alle startup che presentano le idee più innovative.
Qual è l’idea di Bluebox? Realizzare un dispositivo domestico capace di diagnosticare il tumore al seno grazie a un campione di urina e un algoritmo dotato di Intelligenza Artificiale.Il dispositivo vincitore esegue un’analisi chimica del campione di urina e trasmette i risultati al Cloud. dove l’algoritmo basato sull’intelligenza artificiale, reagisce a metaboliti specifici presenti nelle urine, fornendo all’utente una diagnosi. Il dispositivo è collegato a un’app che controlla tutte le comunicazioni nei confronti delle utenti, mettendole immediatamente in contatto con un operatore sanitario, nel caso in cui il campione risulti positivo.

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