Il bello del 2020: il thermopolium di Pompei

Nonostante oggi non abbia la minima voglia di scrivere, non mi va di chiudere il 2020 di Alimentarmente con un pezzo al negativo, come quello di ieri. Perciò ho pensato a qual è stata la miglior notizia del 2020, così da non lasciare monco l’articolo di ieri.
Per me, poi l’articolo si scrive da solo, perché non ho dubbi: i recenti ritrovamenti a Pompei sono stati quanto di meglio il 2020 ci ha regalato.
L’area che si sta studiando è quella nei pressi della Casa di Giove e della Villa dei Giardini, nell’area a Settentrione. Vi ho già scritto del ritrovamento, a novembre 2020,dei corpi perfettamente intatti di uno schiavo e del suo dominus, ma ho riservato per oggi la seconda incredibile scoperta appena avvenuta nel crocicchio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, quella di un thermopolium, ossia si una mensa con preparazioni streetfood, incredibile perché ancora al suo interno sono conservati cibo e persino l’odore del vino. Anche il bancone si è perfettamente conservato: rimasto fermo al giorno dell’eruzione, fissato dalle ceneri che ne hanno mantenuto i colori e conservato i resti di cibo. Grazie a questa importante scoperta siamo adesso in grado di ricostruire la dieta e le abitudini alimentari della Pompei prima dell’eruzione. Intatto e splendente nelle pitture originarie è il bancone sul quale è dipinta da una Nereide (Ninfa marina a cavallo) insieme con un gallo dalla coda piumata così messa in mostra che pare un pavone, poco oltre due volatili da spennare; accanto, su un altro quadrante un cane seduto al guinzaglio, fratello del celebre Cave canem e incorniciato dalla scritta “Nicia cacator è un invertito” Sul lato lungo è disegnato stile trompe l’oeil il sistema di anfore realmente conficcate nel bancone a conservare i cibi e i vini, anch’esse restituite.
Gli avanzi seppelliti sotto la cenere ci raccontano cosa mangiavano i romani a Pompei: mischiavano animali diversi, infatti, sono stati ritrovati resti di carne di capra o pecora, pesce, una lumaca terrestre e un femore di anatra.
I termopoli erano molto diffusi nel mondo romano. Nella sola Pompei se ne contano una ottantina, ma nessuno con il bancone interamente dipinto, a conferma dell’eccezionalità del ritrovamento.

Per vedere le immgini del Thermopolium guarda la gallery su Ansa.it

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Una risposta

  1. JASPERSE1898 ha detto:

    Thank you!!1

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