Cosa butto del 2020: il Covid-19, il lockdown, la tv e la campagna proVax

È richiesto tutti gli anni puntualmente ai giornalisti di ogni redazione: cosa salvi e cosa butti dell’anno appena passato?

Quest’anno non me lo ha chiesto nessuno, forse perché le risposte sono o troppo difficili da dare, dal momento che non si è potuto fare molto di bello in quest’anno con tutta la vita sociale sigillata in casa. Oppure troppo scontate, ma cui non si pensa a tutte le brutture collaterali.

Della serie al peggio non c’è mi fine, non soltanto ci hanno reclusi in casa, ma ci hanno pure allietati con il peggio delle proposte televisive, unica via d’uscita. Anche le pubblicità tutte incentrate sul Covid19 sono di una bruttezza inarrivabile. Tra le migliori, oltre a quella dello spray nasale, quella degli auguri di Natale fatti dalla voce di un bambino che si augura un nuovo anno senza pandemia, peccato che il bambino abbia palesemente l’influenza. Pensa a curarti, poi a tutti noi penserà il vaccino: avete notato che, da quando è arrivato il vaccino, non c’è una voce contro, soltanto un entusiasmo e un favore irrefrenabili. Addirittura Sanchez, in Spagna, vuole redigere un registro di coloro che rifiutano il vaccino. E, allo stesso modo, qui in Italia, m a si è riferito en passant che l’ordine dei medici di Roma ha aperto un’inchiesta nei confronti di 13 suoi iscritti che sono stati segnalati per aver espresso pubblicamente contrarietà nei confronti dei vaccini. Perché EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, il centro di ricerca che si occupa di psicologia dei consumi nella salute e nell’alimentazione ha registrato che gli italiani sono sempre meno propensi a sottoporsi a una eventuale vaccinazione contro Covid-19: ha dubbi in tal senso quasi un cittadino su due. Subito la risposta dei pro-vax: “È molto preoccupante che il numero di coloro che non intendono vaccinarsi contro Covid-19 sia elevato e in aumento“, – commenta la professoressa Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica e direttore dell’EngageMinds HUB. A me preoccupa di più l’imposizione di un pensiero unico.

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Una risposta

  1. 31 Dicembre 2020

    […] oggi non abbia la minima voglia di scrivere, non mi va di chiudere il 2020 di Alimentarmente con un pezzo al negativo, come quello di ieri. Perciò ho pensato a qual è stata la miglior notizia del 2020, così da non […]

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