Vaccino Covid per gli immunodepressi

Pochi giorni fa, tra le righe vi ho scritto che, dopo aver consultato diversi medici da cui sono in cura, in merito al vaccino, mi hanno detto unanimemente che, a causa della mia immunodepressione, è importante che faccia il vaccino.
Io lo temo perché non sono stati seguiti i consueti protocolli per testarne l’efficacia, non essendoci il tempo necessario per valutarne l’efficacia e la sicurezza. e specialmente per quelli che io temo terribilmente: gli effetti collaterali. Purtroppo, affrontando la mia patologia, mi è capitato ogni genere di effetto collaterale, dalla crisi d’astinenza da cortisone, alla reazione allergica tardiva al mezzo di contrasto. E cito soltanto il primo e l’ultimo degli effetti collaterali, altrimenti mi piangerei troppo addosso e non lo sopporto. Ma credo che due bastino per rendere l’idea della preoccupazione che mi assilla. Ma voglio ancora ricordare una delle reazioni più terrificanti che ho avuto. Mi hanno fatto una punturina alla pancia di leparina, il classico anticoagulante degli allettati,  e il mio corpo si è come paralizzato. Un po’ di fortuna però ogni tanto ce l’ho anch’io e quella sera, accudiva la mia vicina di letto la cognata infermiera che subito si è accorta che non stavo bene, così medici di turno e infermiere sono subito intervenuti. Io non ricordo molto se non la terribile sensazione dell’impossibilità di movimento che io mi affannavo a compiere. E così, dopo aver letto di un infermiere aquilano , con paresi dopo il vaccino, ho detto categoricamente ai miei che non l’avrei fatto. E loro, sempre molto preoccupati per le mie condizioni di salute mi hanno consigliato di chiedere un parere ai miei medici curanti. Così ho fatto e 4 su 4 mi hanno raccomandato di farlo il prima possibile. In particolare, la neurologa, che lavora dagli inizi della pandemia anche nei reparti Covid, mi ha detto che mettendo sulla bilancia eventuali effetti collaterali – a sua detta davvero rarissimi e comunque sotto controllo da parte del personale ospedaliero – e il possibile contagio da Covid, soprattutto in persona come me sensibilmente immunodepressa, non c’è scelta da fare se non quella di vaccinarsi.

Mi costa molto scrivere questo pezzo, perché mi sembra di allinearmi al pensiero unico che mi pare vogliano imporci sanitari e governanti, tuttavia il punto di vista della neurologa mi sembra condivisibile e mi fa piacere diffonderlo agli immunodepressi.

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