La cattiva alimentazione con la pandemia
La pandemia fa male alla linea: in moltissimi hanno riportato un aumento ponderale del peso di 1,5 kg al mese.
Quasi metà della popolazione italiana ha dichiarato di aver consumato più pasti al giorno rispetto a prima, inserendo alimenti confezionati, aumentando i prodotti panificati in casa e i cibi consolatori (cioccolato, gelato, dessert) e diminuendo i cibi freschi come frutta e verdura. L’insorgere di sensazioni come noia, ansia, depressione hanno aumentato l’appetito e la voglia compulsiva dei cosiddetti “comfort food”, cibi caratterizzati da un’alta percentuale di carboidrati raffinati e grassi. L’utilizzo massiccio di computer, tablet o smartphone avviene a chi svolge attività lavorative in smart working o agli studenti che seguono la DaD ha inevitabilmente ridotto il consumo calorico giornaliero. Infatti, passare molte ore davanti a uno schermo porta ad innescare meccanismi incontrollati di fame compulsiva. Spiega alla Gazzetta di Parma il dottor Alberto Vincenzi, nutrizionista del poliambulatorio Città di Collecchio: “Da tempo studi scientifici hanno evidenziato come piccoli aumenti di peso concentrato in un periodo di tempo breve, portano nel lungo termine a un sostanziale aumento generale permanente, specie nelle donne. A questo si aggiunge che l’uso di abbigliamento comodo porta a trascurare piccoli aumenti di peso“.
Oltretutto le palestre sono chiuse con una breve pausa contingentata da quasi da un anno e l’attività fisica in casa non riesce a compensare del tutto la maggior assunzione di cibo. Inoltre, l’attività fisica regolare o pregressa alla pandemia non sono sempre fattori protettivi efficaci contro aggiunti di peso.
Come rimediare? Il nutrizionista consiglia: “È importante consumare cibi che favoriscono la sintesi endogena di serotonina e melatonina soprattutto a cena come tuberi, verdure a foglia verde scuro, frutta fresca di stagione e semi oleosi o frutta secca (mandorle), banane, ciliegie e avena . Il triptofano, precursore della serotonina, deve essere fornito con alimenti ricchi di proteine ed è coinvolto nella regolazione della sazietà e dell’assunzione calorica abbassando la richiesta di carboidrati e grassi tramite l’inibizione nel neuropeptide Y, il più potente peptide ipotalamico oressigeno ”.
Aggiungo, inoltre, che consumare alimenti ricchi di fibra, come cereali integrali e frutta e verdura, aumentano il senso di sazietà, consentendoci di non mangiare troppo.