Guerra Russia-Ucraina come spiegarla? Non si può

Fino all’ultimo ho pensato che non poteva scoppiare un’altra guerra nel 2022 perché dovremmo pur aver imparato qualcosa dal passato e dalla storia. L’unico dubbio atroce me lo insinuava l’industria bellica, quella in cui ancora oggi tanti Paesi investono più che in ogni altro settore e gli investimenti devono pur fruttare qualcosa, quindi tutti gli armamenti non devono prendere polvere, ma vanno usati periodicamente, per smaltirli e produrne ancora. Le mie previsioni sono sempre sbagliate e, infatti, stamattina leggo che alle 4,27 ora italiana il presidente russo ha annunciato l’operazione militare mentre il consiglio Onu era ancora in corso. L’ha definita una “operazione speciale per smilitarizzare l’Ucraina”. Perché la Russia deve essere una potenza militare, l’Ucraina no. Poi per rassicurarci, Mosca ha fatto sapere di aver “soppresso il sistema di difesa anti aerea” ucraino con attacchi di precisione, della serie non ci saranno morti vane. Certo, a fare le spese di una guerra sono sempre i popoli, non chi le decide.
Poi ho avuto un flashback nitidissimo: ho ricordato perfettamente quando ero piccola e si parlava di una guerra, non so quale, e terrorizzata in mezzo alla notte ho chiamato il mio papà per chiedergli come avremmo fatto se le bombe fossero arrivate fino a noi e lui mi aveva risposto che l’avrebbe presa in braccio e rilanciata al mittente. Sempre sbruffone lui, ma io ci avevo creduto al punto che ancora oggi me la giocherei una simile risposta a un bambino. Però i bambini di oggi sono svegli e se non immaginassero la brutta fine dopo il contatto con la bomba, non abboccherebbero a una bugia bianca. Anche perché, come ricorda l’indimenticato Gino Strada, uno degli uomini più contrari alla guerra che io abbia letto

“Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri”.

Non vi dico come la penso, perché mi brucia lo stomaco come quella bambina sveglia in piena notte a pensare al suo papà con la bomba tra le mani, perché io sono sempre contro ogni forma di violenza.

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