Alcol e cancro relazione pericolosa
Airc – Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro allerta sul diretto legame tra consumo di alcol e rischio di cancro e sottolinea l’importanza di diffondere le raccomandazioni del Codice europeo contro il Cancro per aumentare la consapevolezza della popolazione, anche perché la lobby dei produttori e i loro sostenitori, sono sempre pronti a delegittimare chiunque porti avanti un discorso serio e scientificamente corretto sui rischi dell’alcol e di altri prodotti dell’industria alimentare, aggiungiamo noi.
L’alcol emerge come un fattore di rischio significativo nel rischio di malattie croniche, è, infatti, classificato come cancerogeno di gruppo 1 dalla IARC dal 1988.
Il Continuous Update Project del World Cancer Research Fund attribuisce il massimo livello di evidenza causale all’associazione tra consumo di alcol e sviluppo di tumori maligni. Si tratta di una sostanza tossica, psicoattiva e che induce dipendenza, è infatti collegato ad almeno sette tipi di cancro quali quelli della cavità orale, faringe, laringe, esofago, colon-retto, fegato e mammella nella donna. Il colpevole è l’alcol presente ed è dannoso indipendentemente dal tipo di bevanda, compresi birra, vino o distillati.
Anche il Codice europeo contro il Cancro fornisce raccomandazioni chiare: se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane l’assunzione:“Non bere alcolici è meglio per la prevenzione del cancro”.
Gli studi in materia sono tanti. Emanuele Scafato (Osservatorio Nazionale Alcol) e Claudia Gandin (ISS-Istituto Superiore di Sanità) ricordano che “il consumo di alcol è associato a 740mila nuovi casi di cancro ogni anno a livello globale (2020), il 4,1% di tutti i nuovi casi di cancro. Le stime per l’Italia sono di 10mila nuovi casi di cancro l’anno causati dall’alcol, Qualunque sia il tipo di bevanda alcolica consumata, e che il 42% di quelli femminili è causato dal consumo moderato che non eccede i 20 grammi di alcol al giorno, meno di due bicchieri con, ad esempio, l’incremento del 7% del rischio per il primo bicchiere che sale al 27% col secondo.
Inoltre, quasi un quarto di tutti i tumori causati dal consumo di alcol nel mondo si sono verificati in Europa.
La metà dei casi di cancro attribuibili all’alcol nella Regione Europea dell’OMS è causata da consumi “leggeri” e “moderati”, dimostrando che anche piccole quantità sono dannose. La relazione dose-risposta è chiara: maggiore è il consumo di alcol, maggiore è il rischio di cancro. Non esiste una quantità sicura di consumo, e il cosiddetto “bere responsabile” è un concetto privo di evidenze scientifiche. Motivo per cui Airc e Oms chiedono a politici e mondo della comunicazione di evitare slogan del tipo L’alcol, consumato con moderazione, tra i Patrimoni dell’Umanità.
Purtroppo zero alcol comporta un’inchiodata ai rapporti sociali: basta aperitivi, pub, enoteche .
Ho letto che il Ministero della Salute per la presenza sul mercato di bottiglie di alcol, oltre all’alcol etilico, contraffatto con glicole etilenico, una sostanza tossica usata come antigelo e velenosa, ha ritirato le bottiglie scoperte dai Nas. Nessuno vorrebbe mai bere dell’antigelo per non avvelenarsi, ecco allo stesso modo sarebbe meglio astenersi dal consumo di bevande alcoliche. Alimentarmente, che amava il buon vino, la birra e la vita notturna, non vuole affatto minimizzare i sacrifici che la nostra dieta richiede, tanto mano fare ironia su questi, ma prova a informare su quello che ci viene nascosto per non intralciare il mercato dell’industria alimentare che soprattutto durante le feste prospera spesso senza tenere minimamente in considerazione la salute del consumatore. Per questo, presto vi proporremo un menù alimentare e culturale per le feste di Natale che più grezzo non si può. La speranza di questo blog è ritrovare la genuinità in quello che mangiamo che poi porterebbe a una genuinità di quello che siamo, fermo restando che siamo quello che mangiamo.