Sapori d’estate e di fine estate

Quet’estate mi sono comportata bene e non ho fatto i miei soliti sgarri dettati dalla gola e dalle impossibilità di mangiare secondo le regole quando mangio fuori casa, Eppure quest’anno sono rientrata a Milano appesantita, sarà stato l’addio all’esplosione di sapori genuini che ho lasciato, perché – avendo più tempo a disposizione, cerco, trovo e ritrovo quei sapori pieni di quando ero bambina alle papille gustative e ai sensori olfattivi affatto contaminati e guastati dall’industria. C’è anche il fastidio di tornare alla solita routine, a me che lo fuggo il sole non manca – riprenderò ad assumere gocce di Vitamina D

Invece abbandonare i colori dell’estate mi spegne un po’ il cuore, che però tra poco li accenderà la mostra dell’espressionista Edvard Munch che aspetto da mesi, anzi è da anni che immagino di vedere un’antologica del pittore norvegese o comunque di un espressionista, troppo negletti dai circuiti espositivi. D’altronde la sua opera più celebre urla contro un cielo di sangue che si specchia sull’azzurro delle acque del fiordo di Kristiania lo stesso ponte su cui si trova l’urlatore accoglie il corteo funebre degli ansiosi de L’ansia. Poveri noi uomini sempre convinti di essere i protagonisti dell’azione, ne L’urlo chi grida e così ne L’ansia chi si angoscia non sono gli uomini ritratti né la donna vampiro in primo piano, ma è la natura al tramonto con i suoi colori grondanti sangue. È l’emozione che prova chi ha dipinto quel paesaggio mentre va in manicomio a trovare la sorella Laura, l’unica donna della famiglia d’origine non uccisa prematuramente dalla tubercolosi, ma solo nel senno.

Edvard Munch, L’ansia. Credit foto© Wikipedia

Io al mare aspetto il tramonto ogni sera, ma il più spettacolare mi ha ricordato una lirica texture di Paul Klee piuttosto che l’impattante Munch. In Klee il sole è sempre rosso cerchio che stempera e impallidisce tutti colori che gli stanno intorno, quasi intimiditi.

Al rientro dalle vacanze ritroviamo le verdure della stagione estiva, e banchi di frutta ancora pieni di pomodori, cetrioli, melanzane e zucchine. Vegetali ricchi di acqua e raffreddanti, nati e cresciuti sotto il sole a calde temperature. Con la fine dell’estate e le prime piogge si aggiungeranno i funghi – non vedo l’ora, anche se troppo costosi – e poi c’è il frutto del peccato per eccellenza: da agosto a ottobre si raccolgono le mele, dopodiché le primizie lasciano il passo alle mele conservate, ma le primizie hanno un sapore speciale! Iniziamo a cercarle!!!

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