Obbligo del greenpass e violazione delle libertà civili
Lo scrivo qui perché Alimentarmente è il mio spazio libero e perché credo che sia importante sentire anche una voce contro al pensiero unico imposto dai media dopo che il governo Draghi ha emanato un decreto per imporre il greenpass obbligatorio per tutti, che significa vaccino obbligatorio per tutti. Premesso che io ho fatto entrambe le vaccinazioni e il green pass ce l’ho, così da risparmiarmi le solite accuse di essere una irresponsabile, senza rispetto per gli altri. E soprattutto voglio affermare la mia contrarietà più esacerbata a Meloni e Salvini, che fa il balletto per tenersi le poltrone in maggioranza e dare lo zuccherino ai suoi elettori. Stamattina ho seguito L’aria che tira, attratta dal titolo del servizio “Chi non ha il green pass non lavora”. Un titolo palese che indispettirebbe anche un disoccupato, ben riassumendo la nuova legge illiberale della serie puoi morire di fame (non soltanto perché senza lavoro, ossia senza salario, non puoi acquistare i beni di prima necessità = puoi morire di fame, ma anche fame di socialità e cultura perché non si può accedere ai luoghi chiusi), ma non di Covid, perché il premier Draghi dice che tiene per prima cosa alla salute degli italiani. E tutti i pecoroni in studio, uno per uno tirano fuori questa affermazione del premuroso presidente, mai votato da nessuno del popolo la cui salute sta tanto al cuore.
Per tutti gli ospiti in studio non c’è niente di meglio che il green pass per tutti. Guai a far capire che green pass per tutti significa terza dose per tutti, nonché vaccino obbligatorio. Io posso anche starci al vaccino obbligatorio, ma solo ed esclusivamente se il consenso alla somministrazione venga firmato da chi ce lo impone, quindi Draghi in persona e il suo governo. Figurarsi se si prendono la responsabilità della morte di Giulia Lucenti, morta a soli 16 anni dopo essere stata vaccinata con il vaccino spacciato come più sicuro, il pfizer (no, non lo dicono i tg, non si deve sapere). L’altra obiezione che si fa in studio consiste nelle alternative: pare che l’unica sia un’altra quarantena, a nessuno viene da chiedere allora a cosa sono serviti le vaccinazioni e i due precedenti lockdown? Non possono chiederci a ogni loro misura fallimentare ulteriori sacrifici e abolizione di un altro dei diritti acquisiti, ribadisco fino al lavoro. E anche qui: i sindacati dormono?
Quindi, ci rinchiudiamo in casa per la terza volta? Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, raccomanda cautela con la terza dose, ha detto ieri, nella stessa trasmissione: “Vorrei aspettare, certamente l’industria farmaceutica è molto interessata la terza dose e sta molto spingendo in questa direzione. Però io aspetterei di vedere i risultati perché ci sono sperimentazioni in corso e bisogna stabilire chi ne ha veramente bisogno penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che coloro che hanno il trapianto d’organo o che hanno terapia immunodepressive rispondono molto poco hanno bisogno della terza dose”. i risultati potrebbero arrivare a dicembre di quest’anno, perché non aspettiamo?
Anche l’immunologa Antonella Viola si è detta dubbiosa sulla terza dose, poiché non si conoscono gli effetti collaterali. E persino il più accanito pro-vax Galli si è detto contrario (ve l’hanno mai comunicato?).
Parlando con Cucinelli, verso fine trasmissione, la conduttrice Myrta Merlino è riuscita persino ad affermare: “il green pass ci restituirà la libertà”, troppo allineata per comprendere che lei stessa ha capito che, manco fossimo tornati al regime, le libertà civili di cui abbiamo goduto dalla caduta del fascismo fino al 2019 sono state tutte soppresse sull’onda dell’epidemia. Quel che mi preoccupa e conforta insieme è che soltanto in Italia.
Massimo Cacciari desolato ed esasperato due sere fa a Otto&Mezzo ha sostenuto: “È finito tutto. È finito lo stato di diritto. È una emergenza perenne. In base a quali algoritmi si deciderà la fine dello stato di emergenza? Visto che le ondate si succedono, andiamo avanti con lo stato di emergenza perenne? Perché così diventa stato di eccezione… Lo stato di emergenza è un concetto da protezione civile mentre lo stato di eccezione è la sospensione di certe garanzie costituzionali…”.