Proteggersi dal sole anche in primavera
Sin da piccola il sole lo fuggo, perché non c’è verso ogni anno mi scotto pur mettendo una protezione solare altissima e non mi esponga al sole nelle ore più calde. Mi brucio ogni volta i piedi, che effettivamente può capitare dimentichi di coprire di crema, ma mai accade
di dimenticarmi sul viso, braccia, collo e gambe. E, invece quest’anno ho già preso tre insolazioni pesanti. La prima al corteo del 25 aprile – subito contenuta grazie all’oleolita di calendula della mia amica Lella; la seconda durante la camminata di 23 km da Milano ad Abbiategrasso che quest’anno ha sostituito la Milano – Pavia. La terza pochi giorni fa, quando dopo pioggia intensa per diversi giorni, sono uscita a camminare e ho tolto il maglioncino per il caldo inaspettato. È finita con le braccia tutte bruciate e soprattutto mi sono resa conto che il sole primaverile può essere anche più dannoso rispetto a quello estivo, poiché si maschera e ancora peggio – ho scoperto – che i raggi ultravioletti raggiungono la massima intensità a partire da maggio e giugno, e non soltanto ad agosto, come comunemente si crede. In primavera, la pelle non è preparata per affrontare esposizioni prolungate ai raggi solari. Le cellule responsabili della produzione di melanina, la sostanza che protegge la pelle dai raggi UV e che contribuisce all’abbronzatura, sono poco stimolate durante l’inverno e impiegano del tempo a riattivare le loro funzioni. Questo spiega perché è facile scottarsi al primo sole di primavera.
Detesto scottarmi per i fastidi che danno le ustioni: eritemi solari e ustioni, con rischio di infiammazione intensa, dolore ed edema, oltre – quando vi è un’esposizione eccessiva e non adeguatamente protetta alle radiazioni ultraviolette – al rischio di tumori, quali melanoma, carcinoma squamocellulare e carcinoma basocellulare.
Prevenzione per la protezione della pelle
Per proteggere la pelle dal rischio di tumori cutanei, melanoma incluso, è fondamentale difendere la pelle dai raggi UVA, responsabili del foto-invecchiamento cutaneo, e dagli UVB, responsabili delle scottature.
Le raccomandazioni sono le stesse dei mesi estivi: usare creme solari in modo adeguato, sia in termini qualitativi che quantitativi. La protezione solare dovrebbe avere un SPF (Fattore di Protezione Solare) minimo 30+ o, ancora meglio, 50+, dove un SPF alto garantisce una maggior protezione; evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata e proteggere la pelle dal sole anche in città, quotidianamente, magari utilizzando creme idratanti con SPF integrato.
Controlli: visita dei nei e vitamina D
Tanto quanto la prevenzione è importante fare controlli a posteriori, quali la visita dei nei e l’integrazione di vitamina D, che un corretta esposizione al sole consente naturalmente e, di conseguenza, la sintesi della vitamina D contribuirebbe al rilascio della serotonina (il cosiddetto ormone del buonumore) e aiuta a riposare bene durante la notte. Questo tipo di integratori sono prescrivibili dal medico curante.
La primavera è un buon momento per il controllo dei nei perché la pelle non è ancora abbronzata e pertanto può essere osservata senza che gli effetti dei raggi solari possano falsare le caratteristiche di eventuali nei; il sole, infatti, può attivare oltre misura i melanociti, facendo risultare alcuni nei più scuri.