L’onda di Hokusai a Palazzo Reale
Nei giorni scorsi mi sono trovata a parlare con Lui dell’onda di Hokusai, in mostra a Palazzo Reale fino al 29 gennaio 2017. Per Lui un’opera importante, per me neanche arte. D’altronde cos’è l’arte? Me lo sono chiesta spesso, visti i miei studi e le mie passioni. Per me l’arte è emozione. A me quell’onda riccioluta non ne stimola la benché minima. È decorazione,come generalmente lo sono le stampe giapponesi. Spunti per elementi ornamentali, come li vedevano gli artisti contemporanei occidentali. Ma pensate alla bellezza del mare mosso in natura, molto più suggestivo di quello freddo, calmo e piatto, proprio come una stampa giapponese. Una tale energia naturale e sovrannaturale insieme, Hokusai la spegne in un ricciolone, su cui si dimenano due imbarcazioni. No grazie. Penso alle onde di Gustave Courbet, o al mare in tempesta che cattura lo sguardo malinconico alla sirena di Charles Murray Padday. Quasi sembra offesa e appartata da un amore crudele. La sua coda si arriccia in senso contrario rispetto al luogo in cui abita, e che ora quasi la respinge. E intanto mentre fa mattina si può sentire un canto sensuale e disperato che richiama a sé quell’amore cattivo.