E morì con un falafel in mano, ovvero il tradimento delle immagini
E morì con un falafel in mano riflette sull’impossibilità di riproduzione della realtà.
E morì con un falafel in mano riflette sull’impossibilità di riproduzione della realtà.
Per la notte di Halloween, la visione di Landru di Claude Chabrol mette in scena l’horror senza i consueti meccanismi collegati del genere, soltanto raccontando la storia di un omicida seriale dei tempi della prima guerra mondiale.
L’ultimo cartone animato della Pixar Luca riflette sulla bellezza dell’Italia attraverso la storia di Luca e Alberto fuggiti dagli abissi per godersi le bellezze della Liguria.
Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos rimanda ai sacrifici della tragedia classica di ifigenia in Aulide e al sacrificio di Isacco dell’Antico Testamento.
“La traviata” di Giuseppe Verdi, diretta da Gatti e Martone per dirigere un’opera matriosca che ricordi l’importanza della riapertura del mondo della cultura, delle arti e degli spettacoli.
In occasione della giornata mondiale della Terra, rivediamo Fata Morgana di Werner Herzog, un omaggio in poesia e arti concettuali della Terra.
Già al di fuori della pandemia, il cinema d’essai è introvabile, con il lockdown la ricerca è ancora più difficile, ma non impossibile.
La Cineteca di Milano offre una rassegna per celebrare il centenario del Partito comunista italiano.
“Ancora qui” racconta il follow-up ai tempi del Covid-19 e vince il primo premio nella categoria ‘Covid-19’ del concorso nazionale ‘Oncologia e Cinema’.
Rigoletto di Michielotto inaugura la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, ma il regista riattualizza tematiche odiose, come il maschilismo, mentre abbandona l’acuta caratterizzazione psicologica dei personaggi.