Una rottura di palle mondiale
Sono appena iniziati i mondiali di calcio 2014… Tutto il mercato comunicazione e marketing è pronto a sfruttare l’evento. Google diventa doodle e le lettere che lo compongono mettono gambe e braccia per correre dietro a un pallone coi colore del Brasile. Su Mtv è partito da qualche giorno Testa di calcio con Herbert Ballerina che era molto meglio quando e se faceva l’usciere. E mentre nostalgicamente lo riguardo con le lacrime agli occhi, partono i consigli per gli acquisti di un tossicodipendente da disgustosa toro rosso che falcia l’erba dello stadio brasiliano. Mi toglie le ali, torno a volare basso, e passo a pickanews. Qui faccio la rassegna degli argomenti che mi interessano e non, metto nella ricerca la parola mondiali ed escono 7 811 risultati, di cui 3 393 nella stampa. Leggo gli abstract più curiosi:
Grazia: Nel piatto, s’intende. I mondiali sono al calcio d’inizio e partono gli inviti a cena davanti alla tv. L’idea da provare? Una serata con le ricette più amate da rio a san paolo. E scendono in campo anche i drink su misura…
Grazie, Grazia, per questo inutile pezzettone che varrà il pulitzer a chi lo ha scritto. Vi segnalerei qualche altra perla della stampa, ma alla quarta pagina di risultati, come se mi fossi sparata una tonnellata di codeina 60 gr, mi addormento nel bosco di espressioni e titoli uguali che scorro veloci…
…Per risollevare la palpebra, lancio la palla su alcune assurdità che, anche per lavoro, mi sono passate sotto agli occhi in questi giorni. Potrei stilare una top 2014, ma non ne ho voglia, quindi mi limito ai primi 3 posti:
- il primo se lo aggiudica il tweet del papa, riportato su tutti i tg e giornali per il messaggio di profonda consueta ipocrisia cristiana che lo regge: “Auguro a tutti uno splendido Mondiale di Calcio, giocato con spirito di vera fraternità”. La cosa più divertente della notizia è l’immancabile inciso – ha scritto/tweettato papa Francesco –
- in occasione della coppa del mondo viene lanciato il grande concorso attacca la tv al muro e difendi il made in Italy, la cui locandina è attaccata agli schermi con un pallone e sottolineata da linea tricolore. Cosa c’entra con i mondiali? L’ho scritto: c’è un pallone e una linea verde bianco rossa
- calcolatrice accusata razzisticamente di indossare i colori della nazionale solo perché azzurra
po po po po po po… e mentre Spotify mi segnala di ascoltare la playlist ufficiale 2014 FIFA world cup… mi distraggo e penso: sto scrivendo anche io un pezzo sui mondiali. Blocco le mani sulla tastieraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
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a me dell’Italia, del tricolore, degli azzurri non me ne importa nulla. Il Bel Paese è un luogo incivile da cui scappare, la sua storia di ieri e di oggi scrive a chiare lettere chi siamo.
L’inno di Mameli è quanto di più orrendo la musica italiana sia riuscita a produrre e rappresenta l’unico motivo che mi avvicina ai leghisti per preferire il Va’ pensiero di Verdi. Una marcetta dal ritmo militare, perfetto sottofondo per una nazione guidata da fascisti, che cambiano nome e faccia, ma rimangono sempre immobili fascisti comodamente seduti sulle poltrone del potere, a sbandierarsi l’uno contro l’altro di essere fascisti. E ben venga che i calciatori non se ne ricordano nemmeno una parola! Uno dei pochi punti a favore di chi, per rincorrere una palla, diventa un eroe nazionale.
Ma su questo articolo ci ho perso un mondo di tempo e, quindi, non lo butto. Anche perché questo è il pezzo coi suggerimenti su cosa fare nel fine settimana. E, diciamolo, anche a chi non gliene importa un calcio, quando gli chiederai “Dimmi che almeno tu non guarderai i mondiali?”, ti risponderà “Invece li guarderò, di calcio non me ne frega un calcio, ma i mondiali non me li perdo”.
Buona mondo visione, allora.
Ps: io me li perdo, eccome
Secondo me non scopi.
Proprio perché ho meglio da fare, non guardo la partita
anche io me li perdo volentieri, non sei la sola tranquilla!
gretto imbecille