Vuoti a rendere: al via la sperimentazione per un anno
Per un anno torna la sperimentazione del vuoto a rendere. Obiettivo: incentivare al riciclo e al riutilizzo e combattere l’inquinamento. Basterà lasciare al commerciante una piccola cauzione al momento dell’acquisto in cambio di bottiglie vuote, per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo. Fortemente auspicato dal Movimento 5 Stelle, è previsto da un regolamento del ministero dell’Ambiente da poco pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” che entrerà in vigore dal prossimo 10 ottobre. Si usava negli anni Ottanta ed è un sistema che intende incentivare un riutilizzo degli imballaggi monouso attraverso l’introduzione, su base volontaria, di un sistema incentivato di restituzione delle bottiglie riutilizzabili. L’obiettivo del “vuoto a rendere” è quello sensibilizzare i consumatori ed esercenti sull’importanza del riutilizzo riciclo e diminuire la produzione dei rifiuti. I contenitori interessati all’iniziativa (bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali) possono infatti essere riutilizzati oltre dieci volte prima di divenire scarto, e la loro raccolta può costituire un contributo importante alla filiera del riuso anche grazie all’alta percentuale di resa dei vuoti al produttore, stimata tra l’80 e il 90 per cento. Una “piccola ma significativa rivoluzione” ( come l’ha definita Stefano Vignaroli, deputato M5S), che offre una possibilità a consumatori e alle imprese di scoprire una buona pratica che aiuta l’ambiente, produce meno rifiuti e fa risparmiare soldi.