Campane tibetane per campare contro il dolore

Pur affidandomi sempre in primis alla medicina ufficiale, sarà per la spinta all’autoconservazione, o per il terrore di morire, io mi informo e provo anche tutti i metodi alternativi, che non mi paiono del tutto da fuori di testa e risultano almeno apparentemente efficaci. E così ho curato e curo il mal di testa con l’omeopatia del Belladonna, ho regolarizzato il ciclo mestruale con l’agopuntura, ho spezzato e spiazzato il reflusso gastrico con il digiuno, combatto lo stress colorando finemente mandala e riequilibro corpo e mente con danzaterapia. Proprio attraverso quest’ultima ho scoperto l’efficacia antidolorifica delle campane tibetane. La voce della maestra dice di far propagare il suono laddove percepiamo dolore. Io è la seconda volta che lo faccio e per la seconda volta il dolore è terminato o comunque si è affievolito. Mesaru Emoto spiega così questo fenomeno:

Le campane tibetane producono suono estremamente vario, ricco di armonici superiori. Suonando contemporaneamente parecchie campane, si ottengono affascinanti “paesaggi sonoriche possono armonizzare corpo, spirito, anima, e aprire il cuore. L’esperienza ha dimostrato che i loro suoni sono in grado di armonizzare i due emisferi cerebrali e purificare visualizzare le energie corporee fino al livello cellulare”.

Le campane tibetane sono state utilizzate per secoli per scopi di guarigione e meditazione.
Vengono generalmente create da una lega di sette o più metalli corrispondenti ai sette pianeti principali: oro per il Sole, argento per la Luna, mercurio per Mercurio, rame per Venere, ferro per Marte, stagno per Giove, piombo per Saturno.
Esse creano una gamma di suoni per ripristinare le normali frequenze vibratorie di parti malate e fuori-armonia di corpo, mente e anima.

insomma, altro che Moment, Oki, nimesulide, io se ho male, mi concentro sulla vibrazione delle campane tibetane. Ma in casi tragici, rivolgersi sempre al proprio medico curante. Disperazione? Semplicemente desiderio di disintossicarsi dalla chimica farmaceutica. Provare per credere!

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