Preparazione dietetica per gare

Ambrogio da Fossano detto Bergognone, 'Madonna con bambino', particolare della Certosa di Pavia sul Naviglio Pavese, al Museo Poldi Pezzoli di Milano.

 

La gara podistica Milano-Pavia

In occasione della Milano-Pavia, che camminerò sabato 5 maggio 2018, insieme con Sonia, la mia compagna di super-camminate e cortei del 25 aprile, ho chiesto al mio nutrizionista di prepararmi alla gara da un punto di vista alimentare. Per avere la forza di finirla.
La Milano-Pavia è una gara podistica di 34 km, a livello amatoriale organizzata da Caminantes. Per parteciparvi è necessario iscriversi e indossare il giorno della gara qualcosa di giallo. Partenza alle ore 7 dalla Darsena. Si fa percorrendo il Naviglio Pavese, ossia la via d’acqua che un tempo collegava le due città lombarde. È il naviglio che conosco meno, per questo vorrei percorrerlo tutto attraversandolo a piedi. Quello della Martesana lo percorro nel suo tratto milanese quasi ogni giorno, mentre il Naviglio Grande l’ho frequentato da giovane nei suoi locali notturni, ma mi piace sempre meno perché è troppo modaiolo per i miei gusti. Sul Pavese due sono i poli d’attrazione che non voglio perdere: santa Maria in fonticulum, risalente al X secolo, una chiesetta che faceva parte di un monastero dei benedettini poi agostiniani, soppresso nel 1782. Rappresentava, fra i campi, una confortante stazione di ristoro nell’ultimo tratto tra da Pavia e Milano. Tristano Sforza, figlio di Francesco, vi fece una sosta nel 1455 con la sposa Beatrice, sorella di Borso d’Este, quello di Palazzo Schifanoia a Ferrara – ovviamente via terra, in mancanza del Naviglio Pavese odierno e il 17 gennaio 1491 prenderà questa via per Milano anche la ben più celebre Beatrice, nipote della precedente, sposa ancora illibata di Ludovico il Moro: Hieri dapoi disnare venissimo da Pavia a Binasco dove alloggiassimo la notte e questa mattina che è venerdì fussimo tutti a chavallo, et per un terribilissimo et crudelissimo freddo se ne venissimo a Sancto Eustorgio. Pure io vorrei farvi una sosta per visitare l’interno di questa chiesa, che pare conservare affreschi così importanti che qualcuno ha attribuito a Giotto, a Milano tra il 1334 e il 1336, ma quasi certamente di un allievo del maestro. Come pare dalle tracce di colore, comunque tutte le pareti dovevano essere tutte affrescate.
A Zibido San Giacomo c’è un palazzotto da caccia gotico e avanti sino a Pavia, immortalata in diverse tele dei grandi artisti lombardi. In particolare dal Bergognone, come presto vi racconterò. Poi a Pavia ci sono la Certosa e il Duomo, traguardo della camminata. Non mi spaventa il chilometraggio della gara, ma mi piacerebbe portarla a termine soprattutto per dimostrare che sono ancora forte, nonostante tutto. Se non seguissi saldamente la dieta anticancro, mi porterei del cioccolato fondente come carica, e invece il mio nutrizionista mi ha dato una dieta da seguire:

Dieta preparatoria per una gara podistica

Mi ha consigliato di iniziare a consumare 5 giorni prima della gara, uno o due pasti a base di carboidrati esclusivamente integrali con verdure a volontà condite da un cucchiaino di olio extra vergine di oliva. A metà pomeriggio, fare merenda con frutta secca a guscio. La cena deve essere a base di pesce e verdure a volontà. Ossigenare il corpo con la clorofilla (si trova in farmacia) e rinforzarlo – visto che soffro di pressione bassa – con integratori di magnesio, potassio e vitamina C. Bere un litro e mezzo di acqua al giorno. Il giorno della gara fare colazione due ore e mezza prima con due fette biscottate integrali e burro. Ma non mangio formaggi, neanche sotto tortura. Allora con burro d’arachidi. Non mi piace; posso la tahina? E lui- perplesso accondiscende: spalmaci sopra la tahina. Perché comunque servono zuccheri e grasso da consumare.

Oltre al glucosio trasportato nel sangue (possiamo valutarne la quantità sottoponendoci al test della glicemia), altro glucosio è immagazzinato sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli. Il glicogeno è costituito da numerose molecole di glucosio legate a molecole di acqua: nel fegato i depositi di glicogeno ammontano a 90-150 grammi, nei muscoli vi sono normalmente 1,75 grammi di glicogeno per 100 grammi di tessuto. L’utilizzazione del glicogeno cresce al crescere del carico di lavoro; la sua concentrazione nei depositi tende progressivamente a diminuire al protrarsi dell’attività con effetti negativi sulla prestazione atletica.

Poi vi racconterò come va la gara.Il 5 maggio però potrete seguirla sulla nostra pagina Facebook.

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